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E' ufficiale: GoPro HERO4 in commercio, con registrazione 4K a 30fps

Written By Unknown on Selasa, 30 September 2014 | 19.04

Nei giorni scorsi abbiamo anticipato alcune informazioni non ancora ufficiali sulle nuove action camera di GoPro, ma ora tutto è divenuto ufficiale. L'azienda ha infatti annunciato la gamma HERO4 nella quale trovano spazio due modelli: HERO4 Black e HERO4 Silver

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GoPro HERO 4 Black

Confermate quindi le indiscrezioni dei giorni scorsi. HERO4 Black, permette di effettuare riprese video 4K a 30 frames al secondo, o in alternativa di eseguire riprese video 2,7K a 50fps, 1440p a 80fps, 1080p a 120fps, 960p a 120fps e 720p a 120fps. Per immagini statiche è possibile eseguire scatti a 12 Mpixel a 30 frames al secondo quale massimo, mentre le nuove modalità Night Lapse e Night Photo mirano a migliorare la qualità delle immagini ottenute con illuminazione d'ambiente molto contenuta.

Rispetto a HERO3+ troviamo una potenza di elaborazione raddoppiata, oltre a un nuovo microfono in grado di assicurare un raddoppio della gamma dinamica registrata. Non mancano connettività WiFi e Bluetooth, grazie alle quali poter utilizzare uno smartphone quale telecomando remoto per pilotare l'unità. Sono accessibili 3 differenti angoli di visione (Ultra Wide, Medium e Narrow) e a disposizione dell'utente impostazioni avanzate per il controllo dell'immagine tanto in video come in modalità fotografica. Non manca la protezione dall'acqua sino alla profondità di 40 metri.

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GoPro HERO4 Silver

HERO4 Silver è il secondo modello della nuova famiglia: si differenzia da HERO4 Black per l'assenza di supporto alla registrazione 4K a 30 frames al secondo ma integra per la prima volta un display posteriore di tipo touch screen con il quale avere accesso alle varie funzionalità di questa action cam. Un vero peccato che GoPro non abbia scelto di inserire in un singolo prodotto display touch e supporto a video 4K a 30 frames al secondo, proponedo queste due caratteristiche una in alternativa all'altra. I formati video supportati sono quello 4K a 15fps, 2.7K a 30fps, 1440p a 48fps, 1080p a 60fps, 960p a 100fps e 720p a 120fps. Le funzionalità fotografiche rimangono invariate rispetto a HERO4 Black e lo stesso vale per le altre caratteristiche accessorie.

Tra le funzionalità legate alla registrazione video segnaliamo la funzionalità HiLight Tag, che permette di evidenziare i momenti chiave delle tue riprese tramite un semplice pulsante sulla camera, rendendo così facile la ricerca, la riproduzione e la condivisione della clip su GoPro Studio oppure tramite la GoPro App. QuikCapture rende facile e veloce l'accensione e l'inizio delle riprese, premendo un solo bottone. Quando attivato, un solo clic dà inizio al video, mentre una pressione prolungata mette in moto la funzione Time Lapse.

HERO4 Black è in vendita al prezzo consigliato di 479,95€ IVA inclusa, mentre per il modello HERO4 Silver il costo consigliato è di 379,95€. Accanto a questi due nuovi modelli GoPro presenta anche HERO, la action cam entry level proposta a un prezzo configliato di 129,95€. La camera è costruita all'interno di un case resistente e waterproof, capace di registrare video alla risoluzione di 1080p sino a 30 frames al secondo e da 720p sino a 60 frames al secondo.

A partire dal prossimo 6 Ottobre, giorno di avio delle vendite dei nuovi modelli, sarà possibile anche acquistare i seguenti accessori:

  • Smart Remote – Controlla la tua GoPro da una distanza di 183m con il nuovo remote, waterproof e da indossare. Riprendi i momenti importanti non appena succedono con il pulsante Smart Remote's HiLight Tag con una HERO4 Black or HERO4 Silver
  • The Handler - una compatta impugnatura galleggiante. Leggera, ergonomica e resistente, è perfetta per le riprese a mano durante qualsiasi attività.
  • Nuovi accessori BacPac – una nuova e migliorata batteria BacPac fornisce quasi il doppio della potenza dell'alimentazione rispetto alla batteria interna della camera. Un nuovo LCD BacPac garantisce prestazioni uniche quando utilizzato con HERO4 Black.

Il video reso disponibile da GoPro sul proprio canale Youtube mostra alcune delle potenzialità della nuova HERO4 Black utilizzata con riprese video 4K a 30 frames al secondo. Il video può essere riprodotto anche a risoluzione nativa, ovviamente a condizione di avere un display 4K a disposizione.


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Problemi strutturali su alcune unità di Galaxy Note 4 vendute in Corea del Sud

Galaxy Note 4 è già disponibile in Corea del Sud, in anticipo rispetto ai mercati tradizionali. Un rilascio leggermente anticipato, come specificato anche dalla società, per contrastare attivamente iPhone 6 Plus di Apple. Samsung è l'unico produttore ad avere il coraggio di sfidare a viso aperto il colosso di Cupertino, e fino ad oggi il mercato le ha dato ragione.

Samsung Galaxy Note 4

Alcuni utenti coreani starebbero tuttavia riportando difetti di fabbricazione, per cui il display non è perfettamente allineato alla scocca metallica. Fra i due componenti, infatti, nelle unità difettose c'è uno spazio che permette di inserire al suo interno due fogli di carta A4, una tessera o un biglietto da visita. In un prodotto costruito e assemblato in catena di montaggio è possibile verificare qualche difetto su alcune unità, pertanto non è possibile compiere stime sul fenomeno prima di conoscerne la reale diffusione.

Samsung non ha ancora rilasciato alcun commento sulle problematiche insorte sul nuovo Galaxy Note 4, né ci sono numeri ufficiali sugli utenti che hanno riscontrato difetti simili sul proprio terminale. Samsung Galaxy Note 4 sarà disponibile entro fine ottobre anche nel mercato italiano, per la prima volta proposto con una variante parallela, Galaxy Note Edge, che dovrebbe arrivare alcuni mesi dopo.

Sotto la scocca del nuovo smartphone troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 805, quad-core da 2,7GHz, che dovrà dare vita a un oneroso display Quad HD SuperAMOLED. La versione base sarà, come sul precedente modello, da 32GB, mentre è di 3GB la RAM installata sul sistema, con una batteria da 3.220mAh. Note Edge sarà particolarmente simile come piattaforma hardware, tuttavia si caratterizza per un display curvo, che si sviluppa anche su un lato per l'uso di funzionalità accessorie.

In questa pagina trovate maggiori informazioni su Galaxy Note 4, mentre qui abbiamo parlato di Note Edge.


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PassMark BurnInTest Professional

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility per verificare la stabilità del sistema. Tutti i sosttosistemi del pc vengono testati e "stressati" pesantemente e contemporaneamente, ciò consente di verificare oltre alle performance generali, anche la compatibilità di tutti i componenti del sistema. I dispositivi interessati al test sono: cpu, dischi, schede audio e video, RAM, scheda di rete e stampante.


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Huawei annuncia Honor Tablet, 8 pollici e funzionalità da smartphone

Written By Unknown on Senin, 29 September 2014 | 19.04

Il colosso cinese Huawei non sembra ormai volersi più fermare e sono sempre di più le soluzioni annunciate e lanciate sul mercato. Proprio nel corso della giornata di ieri è stato infatti introdotto un nuovo tablet, prodotto che si unisce ai componenti della famiglia Honor, molto più simile ad uno smartphone dalle grandi dimensioni per via di alcune funzionalità.

Il nuovo tablet Honor offre infatti la possibilità di effettuare chiamate telefoniche e inviare SMS, esattamente come un comune smartphone. La differenza principale, nemmeno troppo nascosta, sta nel fatto che il dispositivo in questione offre un display IPS da ben 8 pollici a risoluzione 1280x800, non certo un campione per quanto riguarda la portabilità.

All'interno del tablet del produttore orientale troviamo un processore quad-core a 1,2 GHz di frequenza operativa, si tratta di un chip Qualcomm, più precisamente uno Snapdragon 200. Accompagna il processore 1 GB di memoria RAM, mentre la memoria interna dedicata allo storage ammonta a 16 GB, espandibili tramite microSD. HonorTablet è dotato anche di doppia fotocamera, quella frontale offre un sensore da 3 megapixel, mentre quella posteriore da 5.

La batteria è da 4800 mAh, mentre per quanto riguara le reti abbiamo il supporto HSPA+ ma niente LTE. Il tablet è molto sottile, misura infatti solo 7,9 mm per quanto riguarda lo spessore e offre sistema operativo Android 4.3 con interfaccia proprietaria Emotion UI 1.6.

Ovviamente ancora non sappiamo se il nuovo tablet arriverà nella nostra penisola, quello che è certo è che in Malesia le venite inzieranno oggi, mentre negli Stati Uniti dovrebbe giungere il 16 ottobre ad un prezzo di circa 200 $.


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CCleaner Portable

scheda aggiornata 2 ore fa

CCleaner Portable è una particolare versione del ben noto tool CCleaner appositamente realizzata per essere utilizzata e trasportata su pen drive USB. Le funzionalità sono divise in quattro macro-aree denominate Cleaner, Registry, Tools e Options; in queste differenti sezioni sono organizzati semplici ma validi strumenti per la pulizia del sistema e del registro.


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OLED fosforescenti, trovato il modo di migliorare l'emissione di luce blu

Written By Unknown on Minggu, 28 September 2014 | 19.03

I display di tipo PHOLED, cioè gli OLED fosforescenti, non trovano ancora ampia applicazione commerciale dal momento che gli elementi rossi e verdi che compongono il singolo pixel operano in maniera più durevole ed efficiente rispetto agli elementi blu. Laddove infatti gli elementi che emettono luce rossa e luce verde hanno una durata nell'ordine del milione di ore (cioè sono in grado di mantenere fino alla metà della loro luminosità massima anche dopo questo periodo di esercizio), gli elementi che emettono luce blu hanno una durata di qualche decina di ore.

Un gruppo di ricercatori coordinato da Stephen Forrest, responsabile del team Optoelectronic Components and Materials per l'Università del Michigan presso Ann Arbor, sembra però aver trovato la strada per una possibile soluzione al problema. Già nel corso del 2009, l'allora dottorando Chris Giebink nel gruppo di Forrest, propose una spiegazione al problema. Egli suppose che quando un oled viene acceso, le lacune e gli elettroni vengono eccitati ad un livello energetico superiore diventando eccitoni, che vanno a urtare i legami molecolari del fosforo trasferendo ulteriore energia e rompendoli, andando quindi a distruggere le molecole. Supposto ciò, il gruppo ha deciso di adottare un approccio differente al formulare una miglior molecola fosforescente e provando a risolvere il problema in maniera ingegneristica.

Lo strato semiconduttore di un OLED è generalmente drogato con fosfori che controllano le caratteristiche della luce che emettono. Il team di Forrester ha disperso il materiale drogante lungo un gradiente, dando luogo così a concentrazioni differenti in posizioni differenti. Quando il fosforo viene drogato in maniera uniforme, gli eccitoni hanno la tendenza ad ammassarsi lungo i bordi, incrementando così la probabilità che le molecole vengano scomposte a causa degli eccitoni. Nel momento in cui invece il drogante viene distribuito con concentrazioni differenti, le collisioni risultano essere meno probabili. "Abbiamo la stessa quantità di eccitoni, ma distribuiti in maniera differente" ha spiegato Forrest.

Questa tecnica non solo permette di estendere la longevità della molecola, ma permette di incrementare anche l'efficienza di funzionamento migliorando anche quella già più che buona delle controparti verdi e rosse, dal momento che gli eccitoni hanno minor probabilità di collidere gli uni con gli altri e di sprecare quindi energia. La spiegazione ipotizzata da Giebink sin dal 2009 ha quindi trovato riscontro nelle sperimentazioni.

Il PHOLED blu realizzato in questo modo è riuscito ad emettere ancora l'80% della sua luminosità massima possibile anche 616 ore dopo aver operato a 1000 candele per centimetro quadrato. "Abbiamo spostato quelle 55 ore a 616, che è un grande passo avanti. Non è ancora sufficiente, ma ci stiamo avvicinando" ha dichiarto Forrest. Si tratta quindi di un risultato che ancora non basta per poter pensare ad applicazioni commerciali, ma la comprensione del meccanismo potrebbe consentire ai ricercatori di migliorare il funzionamento del dispositivo di un fattore 100 o di un fattore 1000, ben più che sufficiente per rendere il dispositivo pronto per la produzione commerciale.


19.03 | 0 komentar | Read More

Il motore di gioco di The Banner Saga concesso in licenza per il nuovo Bedlam

Skyshine Games userà in licenza gli strumenti di sviluppo di Stoic, già usati per il pluriacclamato titolo per PC The Banner Saga, per creare Bedlam, un gioco di ruolo con strategia a turni e una storyline epica. Il finanziamento del progetto è affidato a Kickstarter, piattaforma attraverso la quale si chiedono 130 mila dollari per completare lo sviluppo di Bedlam.

In Bedlam il giocatore impersona un misterioso Meccanico, l'ultimo membro di quella che un tempo pera una fiorente gilda di brillanti inventori, intrepidi viaggiatori e piloti delle fortezze mobili conosciute come Dozers. Il giocatore deve gestire una squadra d'assalto in battaglia, organizzare le risorse, migliorare il proprio Dozer e interagire con vari personaggi per proteggere i passeggeri durante gli spostamenti attraverso il deserto post-apocalittico di Bedlam.

"Stoic è molto lieta di sostenere Skyshine Games attraverso il proprio motore graficoe non vede l'ora di scoprire come verrà utilizzato. L'idea alla base del gioco ci è piaciuta molto e siamo felici che una parte di ciò che abbiamo costruito per The Banner Saga ora contribuisca alla realizzazione di un altro grande progetto", ha detto John Watson del team Stoic.

"Il motore di gioco e gli strumenti di sviluppo di The Banner Saga ci hanno permesso di raggiungere i risultati che ci eravamo prefissati, dandoci molta flessibilità nella realizzazione della nostra visione di gioco. Stoic ci ha aiutato molto nello sviluppo di Bedlam e ci ha fornito preziose informazioni derivanti dalla loro precedente esperienza. Skyshine Games non avrebbe potuto sperare in una migliore collaborazione, sperando che possa continuare per molto tempo ", ha dichiarato John Mueller di Skyshine Games.

The Banner Saga è attualmente disponibile per la piattaforma PC e la recensione si può leggere seguendo questo link. Bedlam, invece, uscirà nel corso del 2015 nei formati PC e Mac.


19.03 | 0 komentar | Read More

Yongnuo copia Canon, ecco il 50mm F1.4

Yongnuo, produttore cinese di accessori fotografici a basso costo, finora noto soprattutto per i flash, ha deciso di alzare la posta e produrre la sua prima ottica per reflex. Si tratta di un 50mm f/1.4 per reflex Canon EOS (attacco EF).


Perché la notizia ha catturato la nostra attenzione? Beh, come si può vedere dall'immagine qui sopra, è clamorosamente simile al Canon EF 50mm f/1.4, tanto da poter giocare a "trova le differenze".

La scheda tecnica mostra altre similitudini: lo Yongnuo utilizza gli stessi elementi e lo stesso raggruppamento del Canon (7 elementi in 6 gruppi), un diaframma a 8 lamelle che si chiude fino a f/22, esattamente come il Canon, mette a fuoco alla stessa distanza minima di 45cm, offre lo stesso rapporto di ingrandimento massimo (1,15x) e, ovviamente, condivide lo stesso diametro di filtri (58mm).

È però più leggero del Canon (239g contro 290g), probabilmente a causa del meno sofisticato motore elettrico tradizionale utilizzato per l'autofocus. E, c'è da giurarci, sarà più "leggero" anche in termini economici. Nessun prezzo ufficiale, ancora, ma i soliti bene informati giurano che sarà pari a circa la metà dell'originale.    


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OLED fosforescenti, trovato il modo di migliorare l'emissione di luce blu

Written By Unknown on Sabtu, 27 September 2014 | 19.04

I display di tipo PHOLED, cioè gli OLED fosforescenti, non trovano ancora ampia applicazione commerciale dal momento che gli elementi rossi e verdi che compongono il singolo pixel operano in maniera più durevole ed efficiente rispetto agli elementi blu. Laddove infatti gli elementi che emettono luce rossa e luce verde hanno una durata nell'ordine del milione di ore (cioè sono in grado di mantenere fino alla metà della loro luminosità massima anche dopo questo periodo di esercizio), gli elementi che emettono luce blu hanno una durata di qualche decina di ore.

Un gruppo di ricercatori coordinato da Stephen Forrest, responsabile del team Optoelectronic Components and Materials per l'Università del Michigan presso Ann Arbor, sembra però aver trovato la strada per una possibile soluzione al problema. Già nel corso del 2009, l'allora dottorando Chris Giebink nel gruppo di Forrest, propose una spiegazione al problema. Egli suppose che quando un oled viene acceso, le lacune e gli elettroni vengono eccitati ad un livello energetico superiore diventando eccitoni, che vanno a urtare i legami molecolari del fosforo trasferendo ulteriore energia e rompendoli, andando quindi a distruggere le molecole. Supposto ciò, il gruppo ha deciso di adottare un approccio differente al formulare una miglior molecola fosforescente e provando a risolvere il problema in maniera ingegneristica.

Lo strato semiconduttore di un OLED è generalmente drogato con fosfori che controllano le caratteristiche della luce che emettono. Il team di Forrester ha disperso il materiale drogante lungo un gradiente, dando luogo così a concentrazioni differenti in posizioni differenti. Quando il fosforo viene drogato in maniera uniforme, gli eccitoni hanno la tendenza ad ammassarsi lungo i bordi, incrementando così la probabilità che le molecole vengano scomposte a causa degli eccitoni. Nel momento in cui invece il drogante viene distribuito con concentrazioni differenti, le collisioni risultano essere meno probabili. "Abbiamo la stessa quantità di eccitoni, ma distribuiti in maniera differente" ha spiegato Forrest.

Questa tecnica non solo permette di estendere la longevità della molecola, ma permette di incrementare anche l'efficienza di funzionamento migliorando anche quella già più che buona delle controparti verdi e rosse, dal momento che gli eccitoni hanno minor probabilità di collidere gli uni con gli altri e di sprecare quindi energia. La spiegazione ipotizzata da Giebink sin dal 2009 ha quindi trovato riscontro nelle sperimentazioni.

Il PHOLED blu realizzato in questo modo è riuscito ad emettere ancora l'80% della sua luminosità massima possibile anche 616 ore dopo aver operato a 1000 candele per centimetro quadrato. "Abbiamo spostato quelle 55 ore a 616, che è un grande passo avanti. Non è ancora sufficiente, ma ci stiamo avvicinando" ha dichiarto Forrest. Si tratta quindi di un risultato che ancora non basta per poter pensare ad applicazioni commerciali, ma la comprensione del meccanismo potrebbe consentire ai ricercatori di migliorare il funzionamento del dispositivo di un fattore 100 o di un fattore 1000, ben più che sufficiente per rendere il dispositivo pronto per la produzione commerciale.


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Yongnuo copia Canon, ecco il 50mm F1.4

Yongnuo, produttore cinese di accessori fotografici a basso costo, finora noto soprattutto per i flash, ha deciso di alzare la posta e produrre la sua prima ottica per reflex. Si tratta di un 50mm f/1.4 per reflex Canon EOS (attacco EF).


Perché la notizia ha catturato la nostra attenzione? Beh, come si può vedere dall'immagine qui sopra, è clamorosamente simile al Canon EF 50mm f/1.4, tanto da poter giocare a "trova le differenze".

La scheda tecnica mostra altre similitudini: lo Yongnuo utilizza gli stessi elementi e lo stesso raggruppamento del Canon (7 elementi in 6 gruppi), un diaframma a 8 lamelle che si chiude fino a f/22, esattamente come il Canon, mette a fuoco alla stessa distanza minima di 45cm, offre lo stesso rapporto di ingrandimento massimo (1,15x) e, ovviamente, condivide lo stesso diametro di filtri (58mm).

È però più leggero del Canon (239g contro 290g), probabilmente a causa del meno sofisticato motore elettrico tradizionale utilizzato per l'autofocus. E, c'è da giurarci, sarà più "leggero" anche in termini economici. Nessun prezzo ufficiale, ancora, ma i soliti bene informati giurano che sarà pari a circa la metà dell'originale.    


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Il motore di gioco di The Banner Saga concesso in licenza per il nuovo Bedlam

Skyshine Games userà in licenza gli strumenti di sviluppo di Stoic, già usati per il pluriacclamato titolo per PC The Banner Saga, per creare Bedlam, un gioco di ruolo con strategia a turni e una storyline epica. Il finanziamento del progetto è affidato a Kickstarter, piattaforma attraverso la quale si chiedono 130 mila dollari per completare lo sviluppo di Bedlam.

In Bedlam il giocatore impersona un misterioso Meccanico, l'ultimo membro di quella che un tempo pera una fiorente gilda di brillanti inventori, intrepidi viaggiatori e piloti delle fortezze mobili conosciute come Dozers. Il giocatore deve gestire una squadra d'assalto in battaglia, organizzare le risorse, migliorare il proprio Dozer e interagire con vari personaggi per proteggere i passeggeri durante gli spostamenti attraverso il deserto post-apocalittico di Bedlam.

"Stoic è molto lieta di sostenere Skyshine Games attraverso il proprio motore graficoe non vede l'ora di scoprire come verrà utilizzato. L'idea alla base del gioco ci è piaciuta molto e siamo felici che una parte di ciò che abbiamo costruito per The Banner Saga ora contribuisca alla realizzazione di un altro grande progetto", ha detto John Watson del team Stoic.

"Il motore di gioco e gli strumenti di sviluppo di The Banner Saga ci hanno permesso di raggiungere i risultati che ci eravamo prefissati, dandoci molta flessibilità nella realizzazione della nostra visione di gioco. Stoic ci ha aiutato molto nello sviluppo di Bedlam e ci ha fornito preziose informazioni derivanti dalla loro precedente esperienza. Skyshine Games non avrebbe potuto sperare in una migliore collaborazione, sperando che possa continuare per molto tempo ", ha dichiarato John Mueller di Skyshine Games.

The Banner Saga è attualmente disponibile per la piattaforma PC e la recensione si può leggere seguendo questo link. Bedlam, invece, uscirà nel corso del 2015 nei formati PC e Mac.


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In arrivo da GoPro due action camera della famiglia HERO4

Written By Unknown on Jumat, 26 September 2014 | 19.04

Che le action camera della famiglia Hero di GoPro siano diventate il punto di riferimento per coloro che vogliono registrare filmati durante attività sportive di vario tipo è ormai un dato di fatto, sino al punto che il nome di quest'azienda è diventato un vero e proprio sinonimo di action cam per il vasto pubblico.

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In attesa del debutto ufficiale della nuova generazione di prodotti HERO, il modello HERO4, emergono online immagini e caratteristiche tecniche grazie al sito petapixel: nulla è ufficiale ma pare difficile attendersi qualcosa di diverso rispetto a quanto qui mostrato quando questi prodotti giungeranno al debutto nel corso delle prossime settimane.

La principale e più attesa caratteristica dei modelli HERO4 è rappresentata dal supporto alla registrazione di flussi video 4K sino a 30 frames al secondo, superando quindi la limitazione degli attuali modelli che toccano quale massimo i 15 frames al secondo con risoluzione di questo tipo.

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GoPro HERO4 Black

GoPro renderà disponibili, secondo la fonte, due distinti modelli HERO4. Il primo, HERO4 Black, permetterà riprese 4K a 30 frames al secondo abbinando questo a riprese video 2,7K a 50fps, 1440p a 80fps, 1080p a 120fps, 960p a 120fps e 720p a 120fps. Scomparirebbe la possibilità di effettuare riprese video a 240 frames al secondo, mentre per immagini statiche è possibile eseguire scatti a 12 Mpixel a 30 frames al secondo quale massimo. Saranno disponibili 3 differenti angoli di visione (Ultra Wide, Medium e Narrow) e accessibili impostazioni avanzate per il controllo dell'immagine tanto in video come in modalità fotografica. Non manca la protezione dall'acqua sino alla profondità di 40 metri.

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GoPro HERO4 Silver

HERO4 Silver è il secondo modello della nuova famiglia: si differenzia da HERO4 Black per l'assenza di supporto alla registrazione 4K a 30 frames al secondo ma integra per la prima volta un display posteriore di tipo touch screen con il quale avere accesso alle varie funzionalità di questa action cam. I formati video supportati sono quello 4K a 15fps, 2.7K a 30fps, 1440p a 48fps, 1080p a 60fps, 960p a 100fps e 720p a 120fps. Le funzionalità fotografiche rimangono invariate rispetto a HERO4 Black e lo stesso vale per le altre caratteristiche accessorie.

Entrambi i modelli saranno compatibili con i sistemi di montaggio e gli accessori forniti in dotazione con i modelli precedenti. Mancano informazioni sui prezzi, dato che conosceremo solo al debutto ufficiale sul mercato, ma è ipotizzabile un listino che parta dai 399 dollari attualmente richiesti per i modelli HERO3 di fascia più alta con l'eventualità che si giunga a 499 dollari per le nuove proposte.


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Tanto spazio su disco rigido tra i requisiti di sistema di The Evil Within

Bethesda ha rilasciato la lista delle specifiche raccomandate per il suo ormai imminente survival horror, The Evil Within. Come capita con tutti i giochi basati su tecnologia id Software con Megatexture, servirà scaricare un pacchetto di installazione particolarmente grande e servirà liberare molto spazio su disco rigido.

Ecco i requisiti:

64-bit Windows 7/Windows 8
Core i7 con almeno quattro core
4 GB RAM
50 GB di spazio libero su disco rigido
GeForce GTX 670 o equivalente con 4GB di VRAM
Connessione a internet ad alta velocità
Account Steam e attivazione

The Evil Within

Bethesda aggiunge: "Bisogna sottolineare che i 50 GB servono per la procedura di installazione. Quando questa sarà completata il gioco occuperà circa 41 GB". Ha anche rilasciato i dettagli sullo spazio occupato da The Evil Within sui dischi rigidi delle console: sono 40 GB su PS4 e Xbox One, e 7 GB su PS3 e Xbox 360. Il produttore americano ha recentemente annunciato l'entrata in gold di The Evil Within, che sarà disponibile in Europa dal 14 ottobre.

Da notare che il tanto spazio richiesto su disco rigido è una costante per tutti quei giochi basati su motore grafico id Tech 5. Questa tecnologia, infatti, sfrutta un'unica grande texture di ingenti dimensioni per l'intera mappa di gioco. Anche nel caso di Wolfenstein The New Order, anch'esso basato su Megatexture, avevamo un pacchetto di installazione di grandi dimensioni, precisamente di 43 GB.

È singolare anche il requisito in termini di VRAM per la GPU, visto che 4GB possono sembrare eccessivi rispetto alla dotazione media degli utenti PC. Molti giochi pensati originariamente per le console richiedono ormai quantitativi importanti in termini di VRAM, perché l'hardware delle nuove console consente di sfruttare fino a 8 GB (o qualcosa in meno, visto l'uso che il sistema operativo fa della memoria di sistema) di RAM condivisa tra CPU e GPU. Un caso analogo è capitato recentemente per Ryse Son of Rome, ma Crytek rispose prontamente alle segnalazioni della community dei giocatori rilasciando nuove specifiche meno esose.

The Evil Within è il nuovo survival horror puro pensato da Shinji Mikami. Trovate tutti i dettagli nell'anteprima.


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LibreOffice 4.3.2

scheda aggiornata 2 ore fa

Utility di produttività personale compatibile con la maggior parte delle suite office disponibili sul mercato; è completamente gratuita, disponibile per varie piattaforme e liberamente distribuibile.


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Il 'Bend Test' definitivo: chi si piega fra iPhone 6, HTC One (M8), Lumia 1020 e Moto X?

Written By Unknown on Kamis, 25 September 2014 | 19.04

È ormai bendgate, il caso esploso con iPhone 6 Plus. Il phablet di Cupertino si può piegare anche semplicemente riponendolo in una tasca dei pantaloni o forzandolo a mani nude. Il dispositivo è stato messo a paragone con Note 3, di dimensioni simili ma con scocca in policarbonato, perdendo decisamente la sfida contro il materiale meno nobile.


Clicca per ingrandire - Fonte: utente hanzoh di MacRumors

Ad effettuare i test è stato il sito Unbox Therapy, che ha pubblicato un nuovo video che potremmo considerare il "Bend Test" definitivo. L'autore ha cercato di applicare la stessa forza e lo stesso movimento su una serie di smartphone, fra cui iPhone 6, iPhone 5S, HTC One M8, il nuovo Moto X e Nokia Lumia 1020.

Fra tutti il più solido, secondo chi ha effettuato la prova, è Moto X, l'unico a resistere adeguatamente alle sollecitazioni inferte. iPhone 6 è decisamente più resistente alla flessione rispetto al "fratello maggiore" da 5,5", tuttavia alla fine del test mostra una leggera curvatura anch'esso. HTC One M8 (il più simile come struttura ad iPhone 6 e 6 Plus) e Lumia 1020 resistono alla flessione, tuttavia quando sollecitati il display fuoriesce dalla sede nel primo caso, e si scolla leggermente nel dispositivo Nokia.


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Caso bendgate: ecco la risposta ufficiale di Apple

Ad alcuni giorni dal rilascio ufficiale dei nuovi iPhone 6 (il titolo del nostro articolo è stato particolarmente azzeccato ai tempi del lancio) è scoppiato il caso bendgate. I nuovi smartphone si piegano in seguito all'applicazione di una discreta forza e non tornano più alle condizioni d'origine. Sul fenomeno, che si verifica maggiormente con il modello da 5,5", si è espressa ufficialmente Apple.

iPhone 6 Plus piegato bending

Rivolgendosi ad un portavoce della società di Cupertino, TNW ha chiesto come si sarebbe comportato il servizio d'assistenza alla richiesta di sostituzione di un iPhone 6 o iPhone 6 Plus con chassis piegato con "uso normale". Apple ha risposto di essere favorevole al cambio dello smartphone difettoso, tuttavia solamente in seguito a rigorosi test visivi.

"Sarà il Genius con cui parli allo store ad effettuare la scelta. C'è un test chiamato Visual Mechanical Inspection che il dispositivo dovrà passare", sono le parole esatte del portavoce di Apple. "Se il risultato rientra nei limiti prefissati, la società coprirà tutte le spese, in caso contrario la sostituzione avverrà a pagamento". Apple si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli sull'argomento, precisando tuttavia che sta prestando particolare attenzione al fenomeno.

"Stiamo considerando il fenomeno con precisione quasi maniacale", avrebbe risposto il portavoce della società alla richiesta di un ulteriore commento su quanto accaduto. Considerando che alcuni iPhone 6 Plus si sono piegati in maniera del tutto accidentale, è probabile che la semplice sostituzione non sarà una soluzione definitiva al problema. È ancora presto per poter dire se si tratti di un problema diffuso o un difetto strutturale di produzione su alcune unità, ma Apple sembra stia prendendo molto sul serio la situazione. E questo non può che essere un bene.


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Si chiamerà solo Windows o Windows 9? Probabilmente Windows 9

C'è parecchia attesa per l'ormai prossimo evento organizzato da Microsoft il 30 settembre: in tale appuntamento si parlerà del futuro di Windows con informazioni destinate a tecnici e aziende. Questo è il messaggio ufficiale diffuso dalla casa di Redmond.

La comparsa online di una gran quantità di screenshot e di dettagli relativi alla prossima release di Windows fanno però supporre che tra pochi giorni non verranno condivise solo informazioni ma forse qualcosa di più concreto, come ad esempio un Technical Preview. E in tal senso ci sono varie conferme.

In merito al nome che potrà avere il prossimo Windows ci sono però varie voci contrastanti. Secondo alcune fonti, Microsoft vorrebbe abbandonare lo schema classico che prevede di aggiungere un numero al brand Windows; niente Windows 9 ma solo Windows? Forse.

O forse no, infatti Alain Crozier - presidente di Microsoft Francia - durante un evento pubblico si è lasciato sfuggire un riferimento a Windows 9, rimettendo quindi in discussione ogni precedente ipotesi. Si è trattato di un fraintendimento o una disattenzione? Al momento attuale non è possibile avere un'idea chiara in merito, ma il nome è l'aspetto meno interessante per gli appassionati.

Dal prossimo appuntamento di Microsoft ci si attendono dettagli, anticipazioni e novità concrete. C'è attenzione per le novità introdotte a livello di interfaccia grafica sempre più orientata all'utilizzo da tablet e si attende di conoscere come verrà riproposto il menu Start. Tra le novità assolute anche il nuovo centro notifiche e la modalità di gestione dei desktop virtuali.


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Samsung cessa tutte le vendite di computer portatili in Europa

Written By Unknown on Rabu, 24 September 2014 | 19.04

Il mercato dei computer portatili è in piena crisi, ma solo nel Vecchio Continente. A dirlo è Samsung che, secondo quanto rivelato da PC Advisor, avrebbe iniziato le manovre per cessare la vendita di notebook all'interno degli stati europei. Nella categoria vengono considerati anche gli economici Chromebook con Chrome OS di Google.

Samsung Ativ Book 9

"Ci adattiamo rapidamente alle esigenze e alle richieste del mercato. In Europa, cesseremo temporaneamente le vendite di laptop, incluso i Chromebook. Si tratta di una decisione specifica per la regione, e non riflette necessariamente le condizioni di altri mercati", ha detto un portavoce Samsung alla fonte. "Continueremo a valutare a fondo le condizioni di mercato e faremo ulteriori rettifiche per mantenere la nostra competitività nelle emergenti categorie di PC".

Il mercato PC è in declino ormai da tempo, incapace di fronteggiare l'ondata dei dispositivi mobile e dei tablet. Colossi del calibro di Sony si sono ritrovati a dover cedere a terzi le proprie divisioni e da pochi giorni è Samsung a dover fare un passo indietro. Il colosso tecnologico fa registrare fra i migliori risultati trimestrali nel settore mobile, tuttavia non riesce ad avere successi significativi nella vendita di notebook in Europa.

Samsung specifica che le decisioni intraprese sono esclusivamente regionali e non influiranno nel ruolino di marcia della società, tuttavia durante l'IFA 2014 di Berlino non ha presentato alcun nuovo modello di notebook. In seguito alla cessione della divisione Vaio, Sony ha dovuto operare un consistente taglio di posti di lavoro, ma al momento non giunge alcuna notizia del genere sul fronte Samsung.

Apple e Lenovo sembrano essere le uniche realtà a generare discreti profitti dalla vendita di sistemi portatili, mentre altri produttori riescono ad interessare le masse soprattutto con i Chromebook, fenomeno che non è riuscito ancora ad esplodere nel nostro mercato europeo. Le nuove decisioni di Samsung sembrano "temporanee", almeno stando al comunicato della società e riguardano, almeno al momento, esclusivamente il territorio europeo.


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Adobe aggiorna Photoshop e Premiere Elements

Adobe aggiorna le proprie soluzioni Elements che propongono versioni semplificate di Photoshop e Premiere. Si tratta di applicazioni acquistabili singolarmente o in bundle e vengono commercializzate con un modello che potremmo definire classico, quindi non vincolato a una sottoscrizione mensile o annuale come nel caso dei prodotti professionali Cloud Collection.

Il target di riferimento per questi prodotti è quello consumer: gli strumenti di editing per immagini e video sono integrati in un'interfaccia grafica semplificata e anche l'intervento sui singoli controlli avviene spesso attraverso una procedura guidata. Tra le novità principali di Photoshop Elements 13 segnaliamo le modifiche integrate nello strumento di crop per selezionare in modo semplice il volto di un soggetto, uno sfondo o un particolare oggetto.

Adobe introduce in Photoshop Elements, la nuova caratteristica PhotoMerge Compose che permette di selezionare e spostare oggetti di un'immagine. Per l'utenza consumer potrebbe anche essere interessante la nuova funzionalità che permette di creare cover-image per Facebook. Per Premiere Elements 13 segnaliamo invece nuove opzioni per la stabilizzazione delle immagini, oltre alle novità introdotte in Video Story con un editing semplificato delle clip.

Al momento attuale non abbiamo ancora i prezzi ufficiali previsti per il mercato italiano. Gli store americani riportano un prezzo di $149.99 per il bundle dei due prodotti e un prezzo di $99.99 per un singolo prodotto.


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Utilu Mozilla Firefox Collection

Written By Unknown on Selasa, 23 September 2014 | 19.03

scheda aggiornata 1 ora fa

Utilu Mozilla Firefox Collection permette di installare in modo indipendente differenti versioni del browser Mozilla Firefox. La disponibilità di differenti versioni di questo browser permette di verificare facilmente la compatibilità delle proprie pagine web anche con versioni di browser disponibili da tempo per il download.


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No, la ricarica via forno a microonde non è possibile su iOS 8, ma molti utenti ci credono

Cosa succede se si inserisce uno smartphone in un forno a microonde? La risposta al quesito apparirà ovvia ai più, tuttavia alcuni utenti hanno creduto ad un falso - e comico? - volantino apparso su internet negli scorsi giorni, secondo il quale le microonde avrebbero permesso una ricarica più rapida all'iPhone attraverso l'ultimo aggiornamento software rilasciato.

Wave, nuova funzionalità di iOS 8, carica al microonde

Wave sarebbe, secondo l'immagine, una nuova funzionalità di iOS 8: "Wave è la più recente e più grande innovazione di iOS 8. Permette al tuo dispositivo di essere caricato via wireless attraverso le frequenze delle microonde", recita l'infografica. "Wave può essere utilizzato per caricare rapidamente la batteria del tuo dispositivo utilizzando qualsiasi forno a microonde domestico".

Un chiaro esempio di falso, chiunque lo capirebbe. Eppure non proprio tutti hanno capito la comicità dell'immagine, scambiandola per una vera e propria slide promozionale di Apple. Provando la feature, gli utenti si sono accorti - forse troppo tardi - che i risultati sarebbero stati ben diversi dalla tanto agognata ricarica rapida. Molti utenti hanno pubblicato fotografie di iPhone letteralmente cotti al microonde, consigliando ad altri di non fare altrettanto.

L'immagine è diventata talmente virale che i post del genere su Twitter si sono moltiplicati nel giro di poche ore, costringendo molte pubblicazioni estere a dare consigli ovvi, di cui ne riportiamo alcuni esempi qui e qui. Non sappiamo, tuttavia, se tutte le foto pubblicate siano attendibili o se facciano parte del gioco portato avanti da 4chan, ma questa immagine su reddit spiega, meglio di qualsiasi altra parola, l'intera portata dell'evento.

Una storia che si ripete: l'anno scorso lo stesso 4chan aveva pubblicato questa immagine con cui proclamava l'introduzione dell'impermeabilità all'interno degli iPhone con l'aggiornamento ad iOS 7. Anche in quel caso si trattava naturalmente di un falso in grado di ingannare alcuni utenti che sono rimasti vittima dello scherzo.

Nel caso aveste ancora qualche dubbio: il microonde usatelo solo per cucinare.


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Android One: i nuovi Nexus low-cost attesi a partire dal prossimo dicembre?

È ancora difficile capire la portata del fenomeno Android One, ma ciò non toglie ad Economic Times la possibilità di speculare sulla data di rilascio dei prossimi smartphone. I primi dispositivi, di cui avevamo parlato in questa pagina, potrebbero aver catturato le attenzioni dell'utenza indiana a tal punto da convincere Google - e i partner commerciali - ad avviare la commercializzazione di nuovi modelli già nei prossimi mesi.

Android One

Possiamo considerare Android One come una branca "low-cost" della famiglia Nexus: si tratta di un progetto attraverso il quale verranno realizzati dispositivi "Pure Google", o con personalizzazioni minime da parte dei produttori, utilizzando componentistica tipica della fascia medio-bassa. L'obiettivo è semplice da intuire: garantire una buona esperienza d'uso anche agli utenti che non vogliono spendere troppo, e soprattutto agli utenti dei paesi emergenti.

Già a dicembre Karbonn potrebbe lanciare una variante aggiuntiva di Sparkle V, presentato solo pochi giorni fa, mentre Intex e Spice lanceranno nuovi prodotti nel corso del primo trimestre del 2015. A questi potrebbero aggiungersi anche brand più blasonati, come HTC, Asus, Acer, Alcatel e Lenovo, con la possibilità di vedere i primi dispositivi Android One anche nel mondo occidentale.

La nuova ondata potrebbe portare le prime novità nella piattaforma, con componentistica hardware diversa rispetto ai chipset MediaTek della "prima generazione", nella speranza che non venga intaccato il concetto di base su cui si fonda l'interessante iniziativa di Google.


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Big Data, anche Gartner riscontra crescita negli investimenti

Written By Unknown on Minggu, 21 September 2014 | 19.04

Continuano a crescere gli investimenti nelle tecnologie Big Data, questo almeno secondo i risultati di un sondaggio che la società di analisi di mercato Gartner ha condotto sondando il polso dei 302 membri del Gartner Research Circle sparsi per il mondo. Dai risultati dell'indagine emerge come il 73% degli intervistati ha già investito nei Big Data o pianifica di farlo nel corso dei prossimi 24 mesi, rispetto al 64% del 2013. L'indagine di Gartner va quindi a confermare il momento positivo per il mondo Big Data situazione già riscontrata nei giorni scorsi da IDC, come abbiamo osservato in questa notizia.

Il sondaggio evidenzia inoltre che le organizzazioni hanno ormai iniziato a scendere in campo per quanto riguarda gli investimenti Big Data: il numero di organizzazioni che afferma di non avere alcun piano di investimento in questo ambito è infatti calato dal 31% del 2013 al 24% del 2014.

"Gli investienti Big Data continuano ad essere capitanati dal Nord America, con il 47% delle organizzazioni che riporta investimenti, in crescita dal 37,8% del 2013. Anche tutte le altre regioni hanno comunque osservato una crescita negli investimenti rispetto allo scorso anno" ha osservato Nick Heudecker, research director per Gartner.

La crescita negli investimenti non ha però portato ad una correlata crescita di organizzazioni che riportano la messa in opera di progetti Big Data. Come nel 2013, molto del lavoro consiste oggi di strategie di sviluppo e della creazione di progetti pilota e sperimentali.

"Lo scorso anno abbiamo indicato che il 2013 è stato l'anno della sperimentazione e dell'iniziale diffusione dei Big Data. La situazione è la stessa per il 2014. Nel 2013 solamente l'8% delle organizzazioni ha riportato di avere messo in produzione progetti Big Data. Questa proporzione è cresciuta al 13% nel 2014 e, sebbene ancora di piccola entità, è comunque un incremento significativo. Il calo del 6% nelle organizzazioni che ancora sta raccogliendo conoscenze e competenze nei Big Data e la crescita del 7% tra i progetti pilota e sperimentali, indicano insieme che le organizzazioni stanno evolvendo nella loro comprensione e volontà di esplorare le opportunità big data" ha dichiarato Heudecker.

"I big data possono aiutare ad affrontare una vasta gamma di problemi di business in vari settori e per il terzo anno nel nostro studio, sia il miglioramento della customer experience, sia il miglioramento dell'efficienza dei processi sono le principali aree da affrontare. I cambiamenti più significativi sono nel miglioramento della customer experience, specialmente nel settore dei trasprti, della sanità, delle assicurazioni, dei media e telecomunicazioni, del retail e delle banche. Le altre aree dove vediamo una crescità è l'uso dei Big Data per sviluppare prodotti di informazione, dove le organizzazioni stanno cercando di monetizzare i loro dati. Questo è specialmente vero tra i vendor IT, le realtà governative e la produzione" ha osservato Lisa Kart, research director per Gartner.

Gartner continua ad osservare importanti investimenti e la pianificazione di nuovi investimenti su tutti i settori verticali, con quello dei media e delle telecomunicazioni che continuano a guidare il branco con il 53% delle organizzazioni intervistate che hanno già investito ed un ulteriore 33% che pianifica investimenti nelle tecnologie Big Data.

Le altre variazioni anno su anno rilevate dall'indagine sono funzione dello stage di adozione. Le organizzazioni si stanno muovendo oltre la raccolta di competenze e sviluppano strategie per fare investimenti, progetti pilota e progetti in produzione e le sfide che si trovano ad affrontare assumono un aspetto più pratico. Coloro i quali non hanno piani sui Big Data, percepiscono che gli ostacoli sono rappresentati dal determinare come ottenere valore dai Big Data, dal definire una strategia, dai problemi organizzativi e di leadership e anche dal cercare di capire cosa sono i Big Data. Negli stage di pianificazione, oltre a determinare il valore, le sfide principali sono la conquista di capacità e abilità necessarie, la definizione di strategie, l'ottenimento di fondi e l'affrontare problemi infrastrutturali. Le realtà che invece sono già passate agli investimenti devono iniziare ad affrontare i rischi e i problemi di governance e l'integrazione di dati e infrastrutture.

Quando si tratta di volume, varietà e velocità dei Big Data, l'aspetto a ricevere l'attenzione maggiore è il volume. L'incremento del volume è facilmente comprensibile: ci sono gli stessi dati di prima, ma su una scala molto più ampia. Il volume, inoltre, è l'aspetto più facile da gestire incrementando le capacità di storage e di computazione. Di contro è l'aspetto della varietà dei dati quello che presenta le sfide principali. Raccogliere valore da una varietà di fonti di dati, come i feed social media, i sensori, il testo libero, richiede non solamente una maggior capacità di storage ma anche differenti strumenti e le capacità e competenze per usarli.

"Abbiamo raccolto risultati sorprendenti quando abbiamo chiesto che tipo di fonti di dati pianificano di aggiungere in futuro. Ciascuna fonte di dati ha ricevuto tra il 30% ed il 40% delle risposte, incluse quelle più impegnative come audio e video. Questo elevato ottimismo e l'apparente casualità sul futuro delle fonti di dati per le analisi indica due cose: dapprima le organizzazioni non hanno un piano per ciò che intendono fare nel futuro immediato. Raccogliere tutto indistintamente non è una strategia ma l'indice di una paura di perdere opportunità che ancora devono essere definite. C'è poi la possibilità che vi sia un sentimento di tracotanza: se l'organizzazione è in grado di fare "Big Data" sui dati di transazione e sui log, possono assumere che fare leva su fonti di dati più complessi sia altrettanto facile" ha concluso Heudecker.


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Drop test di iPhone 6 e 6 Plus: ecco cosa succede a rendere gli smartphone sempre più sottili

PhoneBuff ha pubblicato un primo drop test dei nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Gli smartphone della Mela hanno sempre vantato un design estremamente ricercato che, spesso, ha rappresentato la causa principale di una certa fragilità sia dal punto di vista fisico che da quello delle funzionalità. iPhone 4 era stato presentato con un'innovativa antenna che faceva da "perimetro" allo smartphone e sappiamo com'è andata, due anni dopo iPhone 5 utilizzava una verniciatura particolarmente cedevole, soprattutto nel colore nero.


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Square Enix affida Project Flare a Shinra Technologies

Secondo Square Enix, Project Flare consentirà di avere mondi di gioco con dimensioni fino a 17 volte superiori rispetto a quelle della mappa di gioco del comunque vastissimo Skyrim. Con la creazione di un'entità separata, Square Enix intende agevolare il compito della nuova Shinra Technologies, offrendole, tra le altre cose, l'opportunità di collaborare anche con società esterne.

Shinra Technologies

La sussidiaria di Square Enix in un secondo momento potrebbe diventare anche una società separata con finanziatori esterni. La sua sede è attualmente a New York ed è gestita dal presidente Yoichi Wada, il potente CEO di Square Enix. Il primo beta test dell'avveniristica soluzione di cloud gaming sarà lanciato nei primi mesi del 2015 negli Stati Uniti e in Giappone.

Shinra ha bisogno del supporto degli utenti e degli sviluppatori per conseguire il suo obiettivo: creare giganteschi mondi di gioco. Avrà bisogno anche di partner che mettano a disposizione i loro data center e di infrastrutture di rete di alta qualità.

Wada crede molto in questa tecnologia, ormai in sviluppo da diversi anni, al punto da assumere in prima persona il controllo di Shinra Technologies. La possibilità di fornire delle esperienze di gioco avanzate, con una grafica dettagliata anche in assenza di dotazione hardware particolarmente competitiva, è per Square Enix una risorsa di inestimabile valore.

Shinra sta cercando di raggiungere altri partner influenti del mondo dello sviluppo, ma ha già incassato il supporto di Ubisoft. Per ora il team è composto solamente da 20 persone, ma è prevista un'espansione su scala globale.

La nuova tecnologia di Square può essere intesa come una sorta di cloud gaming 2.0, come abbiamo spiegato in questo articolo. L'obiettivo è quello di fare un uso efficiente dell'hardware dei server in modo da garantire la presenza di una GPU sul cloud per ogni giocatore.

In un video dimostrativo, Shinra ha mostrato come la sua tecnologia consenta di volare come Superman su un mondo dettagliato con montagne, fiumi e circa 620 mila alberi renderizzati contemporaneamente. La mappa viene calcolata solo una volta e risiede nel server, mentre poi viene di volta in volta codificata la porzione della mappa che il giocatore sta richiedendo, che viene inviata al computer di quest'ultimo o al suo dispositivo in tempo reale.

In un'altra demo si potevano ammirare fino a 500 animali, dettagliati in ogni parte dei loro corpi e capaci di comportarsi in maniera realistica. Ma l'intera mappa di gioco è anche dinamicamente deformabile a seguito di qualsiasi tipo di interazione di gioco.

"Siamo semplicemente degli appassionati di videogiochi che sono stanchi dei giochi che vengono rilasciati oggi. Sembrano essere fatti tutti con lo stampino!", dicono i ragazzi di Shinra. E, a proposito del nome, chi ha indovinato? Proviene ovviamente dalla Shinra Electric Power Company, la potentissima compagnia elettrica che governava le masse in Final Fantasy VII.


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Big Data, anche Gartner riscontra crescita negli investimenti

Written By Unknown on Sabtu, 20 September 2014 | 19.04

Continuano a crescere gli investimenti nelle tecnologie Big Data, questo almeno secondo i risultati di un sondaggio che la società di analisi di mercato Gartner ha condotto sondando il polso dei 302 membri del Gartner Research Circle sparsi per il mondo. Dai risultati dell'indagine emerge come il 73% degli intervistati ha già investito nei Big Data o pianifica di farlo nel corso dei prossimi 24 mesi, rispetto al 64% del 2013. L'indagine di Gartner va quindi a confermare il momento positivo per il mondo Big Data situazione già riscontrata nei giorni scorsi da IDC, come abbiamo osservato in questa notizia.

Il sondaggio evidenzia inoltre che le organizzazioni hanno ormai iniziato a scendere in campo per quanto riguarda gli investimenti Big Data: il numero di organizzazioni che afferma di non avere alcun piano di investimento in questo ambito è infatti calato dal 31% del 2013 al 24% del 2014.

"Gli investienti Big Data continuano ad essere capitanati dal Nord America, con il 47% delle organizzazioni che riporta investimenti, in crescita dal 37,8% del 2013. Anche tutte le altre regioni hanno comunque osservato una crescita negli investimenti rispetto allo scorso anno" ha osservato Nick Heudecker, research director per Gartner.

La crescita negli investimenti non ha però portato ad una correlata crescita di organizzazioni che riportano la messa in opera di progetti Big Data. Come nel 2013, molto del lavoro consiste oggi di strategie di sviluppo e della creazione di progetti pilota e sperimentali.

"Lo scorso anno abbiamo indicato che il 2013 è stato l'anno della sperimentazione e dell'iniziale diffusione dei Big Data. La situazione è la stessa per il 2014. Nel 2013 solamente l'8% delle organizzazioni ha riportato di avere messo in produzione progetti Big Data. Questa proporzione è cresciuta al 13% nel 2014 e, sebbene ancora di piccola entità, è comunque un incremento significativo. Il calo del 6% nelle organizzazioni che ancora sta raccogliendo conoscenze e competenze nei Big Data e la crescita del 7% tra i progetti pilota e sperimentali, indicano insieme che le organizzazioni stanno evolvendo nella loro comprensione e volontà di esplorare le opportunità big data" ha dichiarato Heudecker.

"I big data possono aiutare ad affrontare una vasta gamma di problemi di business in vari settori e per il terzo anno nel nostro studio, sia il miglioramento della customer experience, sia il miglioramento dell'efficienza dei processi sono le principali aree da affrontare. I cambiamenti più significativi sono nel miglioramento della customer experience, specialmente nel settore dei trasprti, della sanità, delle assicurazioni, dei media e telecomunicazioni, del retail e delle banche. Le altre aree dove vediamo una crescità è l'uso dei Big Data per sviluppare prodotti di informazione, dove le organizzazioni stanno cercando di monetizzare i loro dati. Questo è specialmente vero tra i vendor IT, le realtà governative e la produzione" ha osservato Lisa Kart, research director per Gartner.

Gartner continua ad osservare importanti investimenti e la pianificazione di nuovi investimenti su tutti i settori verticali, con quello dei media e delle telecomunicazioni che continuano a guidare il branco con il 53% delle organizzazioni intervistate che hanno già investito ed un ulteriore 33% che pianifica investimenti nelle tecnologie Big Data.

Le altre variazioni anno su anno rilevate dall'indagine sono funzione dello stage di adozione. Le organizzazioni si stanno muovendo oltre la raccolta di competenze e sviluppano strategie per fare investimenti, progetti pilota e progetti in produzione e le sfide che si trovano ad affrontare assumono un aspetto più pratico. Coloro i quali non hanno piani sui Big Data, percepiscono che gli ostacoli sono rappresentati dal determinare come ottenere valore dai Big Data, dal definire una strategia, dai problemi organizzativi e di leadership e anche dal cercare di capire cosa sono i Big Data. Negli stage di pianificazione, oltre a determinare il valore, le sfide principali sono la conquista di capacità e abilità necessarie, la definizione di strategie, l'ottenimento di fondi e l'affrontare problemi infrastrutturali. Le realtà che invece sono già passate agli investimenti devono iniziare ad affrontare i rischi e i problemi di governance e l'integrazione di dati e infrastrutture.

Quando si tratta di volume, varietà e velocità dei Big Data, l'aspetto a ricevere l'attenzione maggiore è il volume. L'incremento del volume è facilmente comprensibile: ci sono gli stessi dati di prima, ma su una scala molto più ampia. Il volume, inoltre, è l'aspetto più facile da gestire incrementando le capacità di storage e di computazione. Di contro è l'aspetto della varietà dei dati quello che presenta le sfide principali. Raccogliere valore da una varietà di fonti di dati, come i feed social media, i sensori, il testo libero, richiede non solamente una maggior capacità di storage ma anche differenti strumenti e le capacità e competenze per usarli.

"Abbiamo raccolto risultati sorprendenti quando abbiamo chiesto che tipo di fonti di dati pianificano di aggiungere in futuro. Ciascuna fonte di dati ha ricevuto tra il 30% ed il 40% delle risposte, incluse quelle più impegnative come audio e video. Questo elevato ottimismo e l'apparente casualità sul futuro delle fonti di dati per le analisi indica due cose: dapprima le organizzazioni non hanno un piano per ciò che intendono fare nel futuro immediato. Raccogliere tutto indistintamente non è una strategia ma l'indice di una paura di perdere opportunità che ancora devono essere definite. C'è poi la possibilità che vi sia un sentimento di tracotanza: se l'organizzazione è in grado di fare "Big Data" sui dati di transazione e sui log, possono assumere che fare leva su fonti di dati più complessi sia altrettanto facile" ha concluso Heudecker.


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Drop test di iPhone 6 e 6 Plus: ecco cosa succede a rendere gli smartphone sempre più sottili

PhoneBuff ha pubblicato un primo drop test dei nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Gli smartphone della Mela hanno sempre vantato un design estremamente ricercato che, spesso, ha rappresentato la causa principale di una certa fragilità sia dal punto di vista fisico che da quello delle funzionalità. iPhone 4 era stato presentato con un'innovativa antenna che faceva da "perimetro" allo smartphone e sappiamo com'è andata, due anni dopo iPhone 5 utilizzava una verniciatura particolarmente cedevole, soprattutto nel colore nero.


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Square Enix affida Project Flare a Shinra Technologies

Secondo Square Enix, Project Flare consentirà di avere mondi di gioco con dimensioni fino a 17 volte superiori rispetto a quelle della mappa di gioco del comunque vastissimo Skyrim. Con la creazione di un'entità separata, Square Enix intende agevolare il compito della nuova Shinra Technologies, offrendole, tra le altre cose, l'opportunità di collaborare anche con società esterne.

Shinra Technologies

La sussidiaria di Square Enix in un secondo momento potrebbe diventare anche una società separata con finanziatori esterni. La sua sede è attualmente a New York ed è gestita dal presidente Yoichi Wada, il potente CEO di Square Enix. Il primo beta test dell'avveniristica soluzione di cloud gaming sarà lanciato nei primi mesi del 2015 negli Stati Uniti e in Giappone.

Shinra ha bisogno del supporto degli utenti e degli sviluppatori per conseguire il suo obiettivo: creare giganteschi mondi di gioco. Avrà bisogno anche di partner che mettano a disposizione i loro data center e di infrastrutture di rete di alta qualità.

Wada crede molto in questa tecnologia, ormai in sviluppo da diversi anni, al punto da assumere in prima persona il controllo di Shinra Technologies. La possibilità di fornire delle esperienze di gioco avanzate, con una grafica dettagliata anche in assenza di dotazione hardware particolarmente competitiva, è per Square Enix una risorsa di inestimabile valore.

Shinra sta cercando di raggiungere altri partner influenti del mondo dello sviluppo, ma ha già incassato il supporto di Ubisoft. Per ora il team è composto solamente da 20 persone, ma è prevista un'espansione su scala globale.

La nuova tecnologia di Square può essere intesa come una sorta di cloud gaming 2.0, come abbiamo spiegato in questo articolo. L'obiettivo è quello di fare un uso efficiente dell'hardware dei server in modo da garantire la presenza di una GPU sul cloud per ogni giocatore.

In un video dimostrativo, Shinra ha mostrato come la sua tecnologia consenta di volare come Superman su un mondo dettagliato con montagne, fiumi e circa 620 mila alberi renderizzati contemporaneamente. La mappa viene calcolata solo una volta e risiede nel server, mentre poi viene di volta in volta codificata la porzione della mappa che il giocatore sta richiedendo, che viene inviata al computer di quest'ultimo o al suo dispositivo in tempo reale.

In un'altra demo si potevano ammirare fino a 500 animali, dettagliati in ogni parte dei loro corpi e capaci di comportarsi in maniera realistica. Ma l'intera mappa di gioco è anche dinamicamente deformabile a seguito di qualsiasi tipo di interazione di gioco.

"Siamo semplicemente degli appassionati di videogiochi che sono stanchi dei giochi che vengono rilasciati oggi. Sembrano essere fatti tutti con lo stampino!", dicono i ragazzi di Shinra. E, a proposito del nome, chi ha indovinato? Proviene ovviamente dalla Shinra Electric Power Company, la potentissima compagnia elettrica che governava le masse in Final Fantasy VII.


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uTorrent

Written By Unknown on Jumat, 19 September 2014 | 19.03

scheda aggiornata 2 ore fa

µTorrent è un client per reti P2P basate sul protocollo BitTorrent. Progettato per avere un impatto minimo sulle prestazioni del sistema su cui viene installato, questo software riesce ad offrire in meno di 300Kbyte le stesse funzionalità di altri client torrent più pesanti come BitComet o Vuze.

Il software può essere utilizzato per scaricare e condividere file di vario tipo ed offre la possibilità interrompere e riesumare i file in download in un secondo momento. Il programma è stato sviluppato in C++ ed è rilasciato gratuitamente con licenza closed source.


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La serie Final Fantasy XIII in arrivo su PC

Final Fantasy XIII sarà giocabile su PC dal prossimo 9 ottobre, mentre i successivi due capitoli della serie, ovvero Final Fantasy XIII-2 e Lightning Returns Final Fantasy XIII, arriveranno nella primavera 2015.

Final Fantasy XIII

Final Fantasy XIII potrà essere acquistato su diversi store digitali, come lo Square Enix Store e Steam, al prezzo di £10.99/€12.99. Chi realizza il pre-order ottiene uno sconto del 10%, mentre la versione Steam supporta il sistema di carte collezionabili interno a quest'ultimo.

L'ultima sottoserie di Final Fantasy espande considerevolmente il franchise, anche se lo fa con una deriva piuttosto action non particolarmente apprezzata dai puristi. Il producer Yoshinori Kitase, il direttore Motomu Toriyama, insieme al designer dei personaggi Tetsuya Nomura e al direttore artistico Isamu Kamikokuryo, hanno messo insieme la loro creatività per creare uno scenario epico e altamente suggestivo, con immagini e sequenze di intermezzo roboanti e sognanti, incastonate in una storia molto complessa.

Per sapere di più su questa serie vi rimandiamo alla recensione di Lightning Returns Final Fantasy XIII.

Square Enix sta allo stesso tempo lavorando su Final Fantasy XV, del quale verrà rilasciata una demo nel mese di marzo 2015 intitolata Episode Duscae. Il gioco, annunciato nel 2006 con il titolo di Final Fantasy Versus XIII, ha recentemente visto un cambio al timone, visto che il precedente referente, Tetsuya Nomura, è passato al progetto Kingdom Hearts 3, mentre il nuovo direttore del progetto è adesso Hajime Tabata.


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Iperius Backup

scheda aggiornata 3 ore fa

Iperius Backup è la soluzione completa per la salvaguardia dei dati aziendali e per la protezione dei dati riservati. Le numerose funzioni, la sua flessibilità e i tanti tipi di backup ne fanno una utility a 360 gradi per backup e trasferimento di dati. Compatibile con Windows 8 e Server 2012, installazione come servizio, notifiche e-mail, copia dei file aperti, sincronizzazione e un numero incredibile di tipi di backup.

Iperius Backup può fare backup su svariati dispositivi, e include funzioni di Drive Imaging (disaster recovery), backup su Tape DAT e LTO, backup su NAS e RDX, backup su dischi esterni USB, backup di database SQL Server, MySQL, MariaDB, PostegreSQL e Oracle, Backup FTP (Upload e Download), compressione zip, sincronizzazione file e backup online su spazi Cloud Google Drive, OneDrive e Dropbox. Può inoltre eseguire backup di macchine virtuali VMware ESXi o Hyper-V

Novità di questa versione:

  • Download FTP: download automatico di file e cartelle multiple, con filtri avanzati sulle estensioni e la dimensione dei file
  • Upload FTP: possibilità di mantenere più backup incrementali
  • Nuova versione Home Premium (solo per i sistemi desktop)
  • Copia dei file aperti o in uso (VSS) ora nella versione Essential

Nuove caratteristiche

  • Installazione come servizio: interfaccia e funzionalità migliorate
  • Backup FTP (upload): ora il primo backup incrementale è più veloce
  • Diversi miglioramenti e ottimizzazioni

Bug risolti

  • Risolto un problema di impersonamento nell'esecuzione come servizio su Server 2003
  • Backup FTP: ora il carattere ":" viene gestito correttamente nel download da un server Linux
  • Risolto un problema nella sincronizzazione

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Nero 2015

Written By Unknown on Kamis, 18 September 2014 | 19.04

scheda aggiornata 2 ore fa

Versione 15.0.07700 del famoso software di masterizzazione Nero Burning ROM 2014, con supporto alle funzionalità di overburning e masterizzazione DVD. Può essere utilizzata per 15 giorni dopo l'installazione.
Richiede di ottenere un codice seriale per l'attivazione del periodo di test di 15 giorni direttamente dal sito del produttore. Questo download comprende i principali software della suite nero:

  • Nero StartSmart 2
  • Nero Express 6
  • Nero BackItUp
  • Nero SoundTrax
  • Nero Image Drive
  • Nero Burning ROM 6
  • Nero Cover Designer
  • Nero Wave Editor
  • Nero Toolkit

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Da Samsung in arrivo i primi chip DRAM LPDDR3 a 20nm da 6 Gb per mobile

Samsung Electronics ha annunciato giovedì l'inizio delle fasi di produzione in volumi dei primi chip LPDDR3 (low-power double data rate 3) da 6 gigabit, utilizzando un processo produttivo da 20 nm. Secondo la società, i nuovi chip garantiranno maggiori performance e un'autonomia superiore su tutti i dispositivi mobile dotati di display ad alta risoluzione.

I nuovi chip LPDDR3 da 6Gb di Samsung hanno una velocità di trasferimento per-pin di 2.133 Mbps. Utilizzando quattro chip all'interno dello stesso package sarà possibile integrare sui dispositivi mobile di prossima generazione un quantitativo di 3GB di RAM LPDDR3. Il package avrà dimensioni del 20% inferiori rispetto ai processi produttivi attuali, con un consumo energetico di circa il 10% più basso.

Non solo: con il nuovo processo Samsung è riuscita a migliorare l'efficienza produttiva dell 30%, caratteristica che potrebbe garantire anche un costo unitario inferiore alle società che si riforniranno dal colosso sudcoreano. Samsung non è nuova ai 20nm nelle memorie RAM: lo scorso marzo aveva annunciato la disponibilità di un chip da 4Gb DDR3 per sistemi PC, il primo nell'industria, e adesso espande le proprie competenze al più frizzante settore mobile.

La società fa sapere che le tecnologie produttive a 20nm verranno espanse ad ulteriori chip DRAM nel prossimo futuro, rivolti alle esigenze dei nuovi mercati, come quello degli indossabili, e di quelli più consolidati di smartphone e tablet. Le nuove tecnologie annunciate oggi potrebbero essere la base dei dispositivi di prossima generazione di Samsung ma, come al solito, verranno vendute anche a produttori terzi.


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Microsoft facilità l'accesso a Dev Center per gli sviluppatori

Per Microsoft disporre di uno store popolato da numerose app di qualità è sempre più una priorità: la scelta stessa di un dispositivo o di un sistema operativo viene fatta da alcuni utenti proprio in base alla disponibilità di una specifica app. Nel caso di Windows Phone Microsoft si scontra con una concorrenza che può contare su una massa critica di app ben superiori mentre per Windows 8.1 e la Modern UI il problema è diverso: in questo caso l'obiettivo è quello di convincere in primo luogo l'utente verso questo nuovo modo di utilizzare Windows, e per farlo è necessario disporre di app utili, desiderate e ben fatte.

È quindi prioritario per Microsoft far crescere il numero di sviluppatori impegnati sulle proprie piattaforme e per farlo da tempo ha avviato svariati progetti. Il blog ufficiale di Windows riporta nelle scorse ore novità relative alle modalità di registrazione al Windows Dev Center: in passato era richiesto un pagamento annuale da corrispondere a Microsoft da parte degli sviluppatori, ciò garantiva la possibilità di pubblicare sugli store Microsoft le proprie app beneficiando dei servizi connessi. Questa regola cambia a tutto vantaggio degli sviluppatori, infatti, gli sviluppatori effettueranno un solo pagamento al momento dell'iscrizione e i successivi rinnovi saranno gratuiti.

L'annuncio odierno segue di alcune settimane un'altra novità presentata alcune settimane fa e degna di essere ricordata. Si tratta del programma Dev Center Benefits che prevede tre livelli all'interno dei quali i singoli sviluppatori vengono suddivisi.

Il primo step viene definito Explorer e mette a disposizione dello sviluppatore risorse accessorie utili a migliorare il proprio lavoro e le conoscenze delle piattaforme Microsoft; un secondo livello denominato Expert prevede la possibilità di accedere a strumenti e risorse promozionali, utili allo sviluppatore per aumentare i propri guadagni. Il livello più elevato definito Master mette a disposizione ulteriori risorse di marketing e supporto. Il meccanismo previsto da Microsoft per il passaggio da un livello all'altro è basato sul numero di download ottenuto dalle applicazioni degli utenti.


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Microsoft annuncia Universal Mobile Keyboard per iOS e Android, ma non per Windows Phone

Written By Unknown on Rabu, 17 September 2014 | 19.03

Microsoft annuncia la nuova Universal Mobile Keyboard, tastiera universale compatibile con una lista di dispositivi molto ampia. Previsto infatti il supporto di smartphone, tablet e personal computer basati sui sistemi operativi iOS, Android e Windows. Manca invece la compatibilità con smartphone Windows Phone.

Microsoft Universal Mobile Keyboard

Si tratta di una mancanza insita nel sistema operativo mobile di Microsoft, che non supporta, infatti, alcuna periferica compatibile con lo standard Bluetooth HID. La tastiera può essere collegata simultaneamente con tre dispositivi diversi ed è possibile passare fra un dispositivo (o un OS) e l'altro con un selettore dedicato. La batteria integrata da 300mAh è ricaricabile e garantisce fino a 6 mesi su una singola carica.

Secondo i dati della società, con una carica di soli 10 minuti è possibile utilizzare la tastiera per "un intero giorno lavorativo". Universal Mobile Keyboard viene proposta con una cover rimovibile che funge anche da supporto integrato, consentendo di posizionare in maniera ergonomica lo smartphone o il tablet (spessi massimo 10mm) in uso. La nuova tastiera universale non è il primo prodotto che Microsoft propone per le piattaforme mobile concorrenti.

Solamente negli scorsi mesi il colosso di Redmond ha pubblicato Office su App Store, ed aperto OneNote sia su iOS che Android. L'impegno sul lato software verso le piattaforme mobile concorrenti si espande, in questo caso, con un prodotto fisico che si configura come estremamente interessante per chi necessita di operare in maniera più produttiva con i propri dispositivi mobile.


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Prime recensioni positive per iPhone 6 e 6 Plus, ma pareri discordanti sull'autonomia operativa

iPhone 6 e iPhone 6 Plus verranno rilasciati pubblicamente nei prossimi giorni, tuttavia sono già apparse le prime recensioni sui nuovi dispositivi della Mela. I pareri sembrano tutti particolarmente positivi: la critica d'oltreoceano ha apprezzato il passaggio ad un form factor di dimensioni leggermente superiori, più in linea con il trend di mercato. Walt Mossberg, che ha sempre apprezzato i dispositivi Apple, lo definisce come il miglior smartphone in assoluto, ma non mancano gli aspetti negativi.

Apple iPhone 6

I due nuovi smartphone hanno uno chassis in alluminio unibody particolarmente scivoloso. Molti redattori che lo hanno già avuto in prova consigliano caldamente una custodia, fattore che ne deturperebbe comunque il design e lo renderebbe più spesso e pesante, andando a compromettere l'aspetto storicamente più curato degli iPhone. Fra gli aspetti positivi, molte pubblicazioni statunitensi citano la fotocamera, come un buon passo in avanti rispetto ai precedenti modelli, soprattutto per la modalità video Slo-Mo a 240fps.

È sensibilmente migliore la gestione delle luci, con una tendenza alla sovraesposizione minore per i nuovi modelli, mentre lo schermo più ampio permette un'esperienza d'uso migliore rispetto alle precedenti generazioni. Il design rappresenta una svolta rispetto alle scelte del passato di Apple: al tatto non è possibile percepire alcun vertice, ma solo angoli arrotondati. Da iPhone 4 gli smartphone della Mela vantavano un design squadrato e lineare, mentre con i nuovi modelli risulta evidente il ritorno alle origini.

La fotocamera posteriore spezza le linee pulite dei nuovi iPhone, una caratteristica di cui nemmeno Apple è particolarmente fiera. La società ha modificato le foto sul sito ufficiale facendo in modo che la fotocamera non fuoriesca dal profilo dei dispositivi. Anche le linee sul retro, indispensabili per l'antenna, non sono state particolarmente gradite dai redattori americani. Le applicazioni e i giochi, a differenza di quanto pronunciato da Apple in fase di presentazione, hanno inoltre bisogno di maggiori ottimizzazioni per supportare al meglio i display più grandi.

Sono invece discordanti i pareri sull'autonomia operativa. Si parla di un giorno e mezzo di uso per il modello da 4,7" e di due giorni per il phablet da 5,5", tuttavia alcune fonti riportano risultati estremamente diversi, in cui il modello più piccolo riesce (inspiegabilmente) a durare di più su singola carica, nonostante le dimensioni estremamente inferiori della batteria integrata. Quello dell'autonomia operativa dei due smartphone è comunque un aspetto a cui presteremo particolare attenzione in fase di analisi.

Per molti redattori iPhone 6 è un grande dispositivo, ma nonostante le dimensioni più generose, e le novità di iOS 8 che lo rendono meno chiuso in se stesso rispetto al passato, iPhone 6 è una naturale evoluzione dei precedenti modelli, non scardinandone il concetto di base. La sensazione è che, nonostante il tentativo di Apple di aprirsi ad una nuova utenza, andando ad infastidire Android, iPhone 6 resta un dispositivo per una particolare tipologia d'utenza, meno incline ad affrontare i problemi di una piattaforma più aperta e libera.

Quelli riportati in questa pagina sono i pareri preliminari delle prime recensioni pubblicate sul web. È indubbio che ci aspettiamo maggiori sviluppi nei prossimi giorni, quando verranno sviscerati ancora più dettagli sugli smartphone della Mela, in attesa, come al solito, della nostra analisi approfondita che arriverà durante le prossime settimane.


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Nuova Leica S (Type 007): la medio formato per filmati 4K

Written By Unknown on Selasa, 16 September 2014 | 19.03

Nuova Leica S (Type 007): la medio formato per filmati 4K

"Leica svela la sua prossima medio formato Leica S Type 007. La grande novità è il sensore CMOS, che consente di scattare a 3,5 fps, di arrivare a 6400 ISO e di girare video 4K"

Leica ha svelato oggi a Photokina la nuova medio formato Leica S type 007, vale a dire il prodotto in cui confluisce tutto il know-how del costruttore tedesco, e che ne rappresenta la punta di diamante tecnologica. Le novità non mancano, a cominciare dal sensore che, seguendo una tendenza ormai affermata, è di tipo CMOS. Misura 30x45mm e conta 37,5 Mpixel (produce cioè immagini da 7500x5000 pixel, che "pesano" circa 42 MB in formato DNG con compressione lossless). La risoluzione non è quindi cresciuta rispetto al modello precedente ma, anche grazie al nuovo processore d'immagine Maestro II, sono cresciute le sue prestazioni in termini di cadenza di scatto e sensibilità massima. Con un pixel pitch di 6 micron, il nuovo sensore consente infatti di raggiungere i 6400 ISO, offre una gamma dinamica di 13 stop e scatta al ritmo di 3,5 fps. Integra un buffer da 2 GB per garantire una ragionevole durata della raffica (non dichiarata, ma ci si può attendere 5-6 scatti) e utilizza un otturatore da 1/4000 sec. con durata minima garantita di 150.000 scatti.

Il sistema autofocus, migliorato in velocità, è stato dotato di funzione predittiva. Così, sebbene la Leica S non nasca certo come fotocamera per utilizzo sportivo, è ora più facilmente ipotizzabile un suo impiego in abiti più dinamici, anche al di fuori dello studio. In effetti, uno dei pregi del sistema S è sempre stato l'ottima portabilità (considerato si tratta di un sistema medio formato). Quasi incredibilmente considerando il forte tradizionalismo del marchio, la nuova S è poi in grado di girare video 4K @ 24 fps con un compressione 4:2:2 (o in Full HD, ovviamente). Non è finita: integra anche un GPS. Il display posteriore è un 3 pollici da 921,600 punti, sRGB, protetto da una copertura Gorilla Glass. Due gli slot per memory card, SD e CF. La nuova Leica s arriverà nella primavera del 2015. Il prezzo non è ancora stato definito, ma non costerà poco. La buona notizia, per i professionisti interessati al medio formato, è che il precedente modello (Type 006) è stato riproposto come versione "entry-level" .


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Windows 7 Manager

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility che guida all'ottimizzazione dei parametri di funzionamento del sistema operativo Windows 7. Queste le principali caratteristiche tecniche del programma, così come indicate dallo sviluppatore:

  • Add Windows Defender Status Manager in Security Components.
  • Add more programs for cleaning privacy.
  • Fix the bug that LiveUpdate will not be closed with Main program.
  • Perfect the ball tip, not closed automatically and you can touch screen for tips.
  • Fix other some bugs.

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Windows 9 con Cortana - prime immagini disponibili

Con l'avvicinarsi del rilascio di Windows 9 da parte di Microsoft si registra online un crescendo di fughe di notizie: varie fonti hanno iniziato a divulgare dettagli relativi al nuovo sistema operativo, come anche screenshot e video nei quali vengono mostrate alcune anticipazioni.

È il caso ad esempio del nuovo Centro Notifiche, oppure della disponibilità di vari desktop virtuali e la rivisitazione del pulsante Start, tutte funzionalità già descritte su queste pagine nei giorni scorsi. Tra le ultime indiscrezioni segnaliamo però alcuni screenshot che confermerebbero l'integrazione dell'assistente personale Cortana anche nel sistema operativo Microsoft dedicato a desktop e tablet.

Cortana lo conosciamo già, si tratta di una funzionalità integrata in Windows Phone a partire dalla verione 8.1 che però al momento attuale non offre ancora supporto alla lingua italiana. Le tecnologie di Cortana sono fortemente integrate a quelle di Bing e questi due elementi, insieme, intendono offrire un nuovo modo di interagire con il dispositivo, sia esso un tablet o uno smartphone.

Con Cortana abbiamo già visto come sia possibile abilitare funzionalità sul proprio telefono, interagire con le app, dettare messaggi, aggiungere promemoria e molto altro. L'assistente personale è anche in grado di creare una sorta di profilo dell'utente, mentre tali informazioni verranno utilizzate per offrire migliori risultati. Tutto questo è quanto potremmo attenderci anche all'interno di Windows 9. Al momento attuale sono disponibili alcuni screenshot pubblicati da Winfuture.de.

Le immagini confermano come sia possibile interagire con il sistema operativo utilizzando Cortana e nello specifico per la creazione di un remind. Windows 9 - nome non ancora ufficiale con il quale ci riferiamo al futuro sistema operativo di Microsoft - verrà mostrato in anteprima il prossimo 30 settembre e da tale data dovrebbe essere disponibile una prima preview pubblica.


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Internet Download Manager

Written By Unknown on Senin, 15 September 2014 | 19.04

scheda aggiornata 2 ore fa

Utilty che permette di gestire al meglio le operazioni di download parallelo di vari files dal web, ottimizzando la banda a disposizione e gestendo dinamicamente eventuali disconnessioni da lato server così da non dover riprendere da capo il download.

Queste le ultime novità introdotte:

- Improved IE 11 integration (Windows 8.1) - Added support for new youtube changes - Fixed bugs

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Google annuncia i primi smartphone Android One ultra-economici

Quando Sundar Pichai aveva svelato Android One lo scorso giugno, non aveva rilasciato molti dettagli sulla piattaforma. A tre mesi di distanza Google annuncia in India i primi smartphone Android One, tutti caratterizzati da prezzi che variano fra i 75 ai 90€. Non si tratta dei prezzi più bassi in assoluto sul versante Android, tuttavia la piattaforma segna un grosso passo in avanti per l'esperienza d'uso della fascia bassa.

Android One

Google ha imposto paletti particolarmente restrittivi ai vari produttori: questi devono basarsi su specifiche hardware minime per i singoli dispositivi, e devono installare una versione di Android estremamente vicina alla stock. Fra i primi produttori aderenti all'iniziativa troviamo Micromax con Canvas A1, Spice con Dream Uno e Karbonn, con Sparkle V.

Sul fronte delle specifiche, i vari OEM si sono attenuti al minimo imposto da Google: display da 4,5" a risoluzione 845x480, supporto al dual-SIM e Android 4.4 in versione assolutamente stock. Il cuore degli smartphone sarà un processore quad-core MediaTek da 1,3GHz con 1GB di RAM e 4GB di storage integrato, espandibili attraverso slot microSD fino a 32GB. Tutti gli smartphone hanno due fotocamere e supportano Wi-Fi, 3G, Bluetooth 4.0 e GPS con A-GPS.

Le specifiche minime, secondo Google, dovrebbero garantire un'esperienza d'uso fluida attraverso l'uso della versione stock di Android. L'intera piattaforma Android One si basa proprio su questo assunto nel tentativo di offrire dispositivi solidi a buon mercato, in opposizione a quanto attuato sino ad oggi dai produttori terzi che spesso appesantiscono i prodotti con personalizzazioni troppo invasive e penalizzanti dal punto di vista delle performance operative.

Ma i vantaggi di Android One non finiscono qui: Google ha realizzato accordi commerciali con gli operatori telefonici indiani su pacchetti pensati per gli utenti Android One. Ad esempio, con Airtel sarà possibile scaricare gli aggiornamenti del sistema operativo su 3G, insieme a 200MB al mese di applicazioni su Google Play Store, senza che questi pesino sul traffico dati disponibile all'interno del proprio piano tariffario.

Google ha annunciato ulteriori novità per la piattaforma: nel prossimo futuro aderiranno molti altri partner come Acer, Alcatel, Asus, HTC, Intex, Lava, Lenovo, Panasonic e Xolo, con prodotti che si avvarranno anche di tecnologie di Qualcomm, oltre a quelle di MediaTek già presenti sulla prima ondata di dispositivi Android One. Il programma sarà espanso su altri paesi del sudest asiatico (Indonesia, Bangladesh e Filippine) con un rilascio dei dispositivi previsto per la fine dell'anno.

I primi Android One sono già disponibili in India attraverso alcuni canali di e-commerce, mentre raggiungeranno i canali retail durante il prossimo mese di ottobre.


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Il 75% delle app mobile non passerà i basilari test di sicurezza, parola di Gartner

Nel corso del 2015 oltre il 75% delle applicazioni mobile non saranno in grado di superare i basilari test di sicurezza: è la previsione delineata dalla società di analisi di mercato Gartner, la quale osserva come le applicazioni mobile scaricate dagli impiegati, che possono accedere ad asset enterprise o compiere funzioni di business, non forniscono alcun tipo di garanzia sulla loro sicurezza, e sono quindi esposte al pericolo di attacchi e violazioni delle politiche di sicurezza di un'azienda.

Dionisio Zumerle, principal research analyst per Gartner, ha commentato: "Le aziende che abbracciano strategie di mobile computing e BYOD sono vulnerabili alle violazioni di sicurezza a meno che non adottino metodi e tecnologie di testing per la sicurezza delle applicazioni mobile e per la valutazione del rischio. La maggior parte delle aziende non ha esperienza nella sicurezza delle applicazioni mobile. Anche quando viene preso in considerazione il testing della sicurezza, questo viene spesso eseguito in maniera casuale dagli sviluppatori che sono per lo più preoccupati dalle funzionalità dell'applicazione e non dalla sicurezza".

Zumerle osserva che i vendor di strumenti SAST (Static Application Security Testing) e DAST (Dynamic Application Security Testing) andranno a modificare e allineare queste tecnologie per meglio rispondere alla situazione e affrontare le sfide poste dal testing della sicurezza mobile. Sebbene gli strumenti SAST e DAST siano stati usati per gli ultimi sei-otto anni e siano ragionevolmente maturi, il testing di applicazioni mobile rappresenta un nuovo ambito di esplorazione anche per queste tecnologie.

Per le applicazioni mobile sta inoltre emergendo, accanto a SAST e DAST, un nuovo tipo di test basato sull'analisi del comportamento di un'app. Si tratta di tecnologie che monitorano un'applicazione in esecuzione per rilevare comportamenti malevoli o rischiosi che avvengono in background e che non dovrebbero avere nulla a che vedere con lo scopo primario dell'app (per esempio quando un riproduttore multimediale accede alla lista dei contatti dell'utente o ai dati di geolocalizzazione e avvia una trasmissione ad un indirizzo IP esterno).

Testare il lato client (codice e GUI) di un'applicazione che opera su un dispositivo mobile non è abbastanza, dal momento che anche il lato server deve essere testato. I client mobile comunicano con i server per accedere alle applicazioni e ai database enterprise. Non riuscire a proteggere un server porta il rischio di perdere dati di centinaia di migliaia di utenti dal database dell'azienda. Codice ed interfaccia utente di queste applicazioni server-side dovrebbero essere testati con tecnologie SAST e DAST.

"Oggi oltre il 90% delle aziende fa uso di applicazioni commerciali di terze parti per le loro strategie mobile BYOD, ed è in questo ambito che bisognerebbe applicare gli sforzi di testing della sicurezza. Gli store delle app sono pieni di applicazioni che per lo più dimostrano le loro utilità pubblicizzate. Nondimeno le aziende e i singoli utenti non dovrebbero però usare le applicazioni se non prestano attenzione alla loro sicurezza. Essi dovrebbero scaricare ed usare solo quelle applicazioni che hanno superato i test di sicurezza condotti da vendor specializzati in test garantiti" ha aggiunto Zumerle.

Gartner prevede che per il 2017 l'attenzione per le violazioni endpoint si sposterà verso tablet e smartphone, dove già ora si verificano tre attacchi per ciascun attacco che avviene su piattaforma desktop. Le caratteristiche di sicurezza offerte oggi da un dispositivo mobile non saranno sufficienti per mantenere le violazioni ad un livello minimo accettabile. La protezione dei dati sui dispositivi mobile dovrà essere affrontata con soluzioni efficienti e praticabili, come ad esempio le tecniche di application containment.

Secondo la società di analisi di mercato nel corso del 2017 il 75% delle violazioni di sicurezza mobile sarà il risultato di cattive configurazioni di app mobile, e non il risultato di attacchi tecnici su dispositivi mobile. Un esempio classico è il cattivo uso di servizi di personal cloud tramite le app che risiedono su smartphone e tablet: quando vengono usati per trasmettere dati aziendali, queste app possono portare a fughe di informazioni di cui l'organizzazione può essere per lo più ignara.


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Cassazione: sì al rimborso se non si vuole Windows preinstallato su PC

Written By Unknown on Minggu, 14 September 2014 | 19.03

La Corte di Cassazione ha stabilito che chi acquista un PC ha diritto alla restituzione del costo della licenza del sistema operativo, nel caso non se ne faccia uso. Nel caso in cui si voglia utilizzare un altro software, a partire da oggi, l'utente potrà chiedere il rimborso. Si tratta dell'esito di una causa intentata da Hewlett Packard, che la Cassazione si è sentita in dovere di bocciare sulla scia degli interventi operati in passato dagli organismi antitrust USA e dalla Commissione UE.

"Chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento (sistema operativo) ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d'uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest'ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile", attraverso queste parole, la Cassazione ha concesso un rimborso di 140€ ad un consumatore fiorentino dopo un annoso processo.

Secondo la Cassazione, la preinstallazione di Windows (o di qualsiasi altro sistema operativo a pagamento) "risponderebbe, infatti, nella sostanza, a una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest' ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Un'imposizione che provocherebbe "riflessi a cascata" sulla diffusione di ulteriore software applicativo che dovrebbe sottostare a vincoli di "compatibilità ed interoperabilità" con la piattaforma operativa monopolista.

La sentenza della Cassazione è "a tal punto concreta da essere già stata fatta oggetto sotto vari profili di interventi restrittivi e sanzionatori da parte degli organismi antitrust USA e della stessa Commissione UE". In definitiva, a partire da oggi il cliente italiano potrà scegliere se mantenere l'installazione del sistema operativo nativo o ottenere il rimborso sul prezzo del software, ad eccezione dei casi in cui quest'ultimo è indispensabile per il corretto funzionamento della macchina.


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Gta 5 a novembre su PS4 e Xbox One, nel 2015 su PC

Grand Theft Auto V sarà disponibile dal 18 Novembre 2014 su PS4 e Xbox One. La versione PC sarà disponibile dal 27 Gennaio 2015. Lo ha appena annunciato Rockstar Games, che ha anche rilasciato il trailer Uno steccato e un cane di nome Skip, che riportiamo in questa pagina.

Oltre che a offrire una distanza visiva maggiore, le nuove versioni di Gta 5 gireranno a una risoluzione più alta. Il traffico risulterà più denso e ci sarà un nuovo sistema di gestione della vegetazione. I danni e gli effetti metereologici appariranno in forma migliore e non mancheranno nuove stazioni radio e nuove canzoni.

Gta 5 per PS4, Xbox One e PC conterrà armi inedite e i poligoni di tiro, insieme ad altre attività facoltative come la fotografia naturalistica. Altri animali saranno inclusi e torneranno alcuni veicoli già apparsi nei capitoli precedenti come Dukes e Dodo Seaplane. Grand Theft Auto Online, inoltre, sarà adattato a un numero più alto di giocatori, 30 per quanto riguarda le versioni Xbox One e PS4. Chi ha giocato su PS3 e Xbox 360 potrà anche trasferire i propri personaggi su PS4, Xbox One o PC.

Chi farà il pre-order del gioco, infine, riceverà un milione di dollari da spendere in Gta 5 o Gta Online.


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Apple Store in crash al lancio dei nuovi iPhone 6: molto richiesto il Plus

Come era prevedibile, Apple Store non ha retto alle centinaia di migliaia di persone che si sono riversate sul sito durante il lancio dei nuovi iPhone 6. Durante la mezzanotte locale, infatti, gli utenti che cercavano di prenotare una delle varianti del nuovo smartphone della Mela sono stati accolti da una lentezza generale della piattaforma e lunghi periodi di down.

Apple iPhone 6

Sembrerebbe molto richiesto iPhone 6 Plus che per alcuni momenti risultava esaurito anche nella economicamente proibitiva versione da 128GB. Dopo alcune ore, tuttavia, la situazione sembra essere tornata alla normalità, e nel sito americano tutte le versioni dei due modelli presentati sono ancora disponibili per il pre-order. Nel caso di iPhone 6 Plus bisognerà aspettare 7/10 giorni lavorativi per le versioni Grigio siderale e Argento, 3/4 settimane per quella in oro.

Una situazione simile la troviamo anche sugli store degli operatori telefonici americani. iPhone 6 Plus è anche in questo caso il dispositivo più richiesto. Nei mercati europei lo stato dei preordini non è troppo differente. In Francia e negli Stati Uniti iPhone 6 Plus sembra già essere esaurito, mentre sono ancora attivi i preordini di iPhone 6. Bisogna considerare, tuttavia, che Apple potrebbe aver immesso nei vari mercati un numero inferiore di iPhone 6 Plus, ed è probabilmente questo il motivo della disponibilità relativamente limitata.

Prima di ottenere i numeri di vendita dei nuovi modelli, infatti, è difficile trarre conclusioni. La fase di preordini di iPhone 6 è iniziata alle 00.01 del 12 settembre in Stati Uniti, Francia, Canada, Germania, Hong Kong, Singapore, Regno Unito, Australia e Giappone. In questi stati i dispositivi verranno spediti o venduti attraverso i canali retail il 19 settembre. Una volta disponibili sul mercato sarà interessante notare le differenze fra iPhone 6 e iPhone 6 Plus, sia prestazionali che sul fronte fotografico.

In Italia sarà possibile prenotare i due dispositivi a partire dal 26 settembre, ma non sappiamo ancora quando verranno distribuite al pubblico le prime unità. Entro la fine dell'anno i due iPhone raggiungeranno 115 nazioni in tutto il mondo.


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Cassazione: sì al rimborso se non si vuole Windows preinstallato su PC

Written By Unknown on Sabtu, 13 September 2014 | 19.04

La Corte di Cassazione ha stabilito che chi acquista un PC ha diritto alla restituzione del costo della licenza del sistema operativo, nel caso non se ne faccia uso. Nel caso in cui si voglia utilizzare un altro software, a partire da oggi, l'utente potrà chiedere il rimborso. Si tratta dell'esito di una causa intentata da Hewlett Packard, che la Cassazione si è sentita in dovere di bocciare sulla scia degli interventi operati in passato dagli organismi antitrust USA e dalla Commissione UE.

"Chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento (sistema operativo) ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d'uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest'ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile", attraverso queste parole, la Cassazione ha concesso un rimborso di 140€ ad un consumatore fiorentino dopo un annoso processo.

Secondo la Cassazione, la preinstallazione di Windows (o di qualsiasi altro sistema operativo a pagamento) "risponderebbe, infatti, nella sostanza, a una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest' ultimo nella grande distribuzione dell'hardware". Un'imposizione che provocherebbe "riflessi a cascata" sulla diffusione di ulteriore software applicativo che dovrebbe sottostare a vincoli di "compatibilità ed interoperabilità" con la piattaforma operativa monopolista.

La sentenza della Cassazione è "a tal punto concreta da essere già stata fatta oggetto sotto vari profili di interventi restrittivi e sanzionatori da parte degli organismi antitrust USA e della stessa Commissione UE". In definitiva, a partire da oggi il cliente italiano potrà scegliere se mantenere l'installazione del sistema operativo nativo o ottenere il rimborso sul prezzo del software, ad eccezione dei casi in cui quest'ultimo è indispensabile per il corretto funzionamento della macchina.


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