In un'intervista al quotidiano russo Izvestiya, Arseny Mironov, un collaboratore del Ministero della Cultura della Russia, ha detto che ci sono troppi videogiochi militari che dipingono l'esercito russo in maniera poco lusinghiera, raffgiurando una realtà che non è mai effettivamente esistita.
Secondo Mironov, questi videogiochi stanno consegnando ai giovani giocatori russi una visione imprecisa sugli eventi storici. "Quello che ci aspettiamo da chi realizza videogiochi storici è che riproduca realisticamente gli eventi rispettando l'autenticità storica ed evitando di restituire un'immagine negativa del soldato russo".
"Il gioco non dovrebbe essere solamente divertente, ma dovrebbe anche migliorare le funzioni cognitive e promuovere l'educazione patriottica", continua il collaboratore del governo russo.
Per superare questo problema, il Ministero della Cultura ha istituito un nuovo progetto riguardante il media videoludico. Diretto dalla Russian Military Historical Society, il progetto si concentrerà inizialmente sullo sviluppo di un gioco basato sulle vicende dell'aviazione militare russa durante il primo conflitto mondiale. Questo videogioco verrà rilasciato pubblicamente nel 2014.
L'obiettivo di questo prodotto è di restituire ai più giovani una visione "realistica" di come è effettivamente andata la prima guerra mondiale e del ruolo che acquisirono i militari russi. Il governo, inoltre, darà contributi statali a qualsiasi sviluppatore che vorrà cimentarsi nello sviluppo di un videogioco che incontri i requisiti del Ministero della Cultura. Tra questi troviamo il rispetto della "verità storica" e la promozione di "un'immagine positiva della cultura nazionale".
Il Ministero della Cultura, inoltre, inizierà a controllare il contenuto dei videogiochi che si accingono ad essere commercializzati in Russia e che sono prodotti all'estero. Secondo l'articolo di Izvestiya, il Ministero della Cultura ritiene che la maggior parte dei giochi provenienti dall'estero screditino l'immagine del soldato russo e non raccontino i reali fatti storici.
La polemica è iniziata con la commercializzazione in Russia di Company of Heroes 2, uno dei pochi videogiochi storici che raccontano gli eventi della seconda guerra mondiale dalla prospettiva dell'esercito russo. Secondo il quotidiano, il gioco "narra le vicende di un veterano della seconda guerra mondiale che va in giro con una lanciagranate e brucia le case dei civili".
"L'esperienza dimostra che le informazioni trasmesse da un videogioco, che è in grado di coinvolgere direttamente i suoi utenti, vengano viste come verità indiscutibile soprattutto dai più giovani", ha detto la psicologa Anfisa Kalistratova. "In questo modo ai bambini vengono spesso instillate delle false verità. Per esempio, i giovani che hanno visto Pearl Harbor credono che la seconda guerra mondiale sia stata vinta dagli Americani".
Company of Heroes 2, rilasciato nello scorso giugno, ha scatenato un vespaio di polemiche in Russia, perché la sua storia viene considerata come un esempio di pregiudizio da parte dell'Occidente circa lo sforzo bellico sovietico. Una petizione, che ha raccolto 19 mila firme, chiede la rimozione del gioco da Steam, mentre la commercializzazione nel formato scatolato è stata bloccata in Russia già nel mese di agosto.
A nostro modo di vedere le cose, Company of Heroes 2 cerca solamente di raccontare la brutalità e l'inutilità del secondo conflitto mondiale, con l'anomalia rispetto al solito di essere raccontato dalla prospettiva russa, piuttosto che dall'inflazionata prospettiva americana.
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La Russia finanzierà i videogiochi 'patriottici', e proibirà quelli negativi
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