Da tempo le aziende che producono unità di archiviazione sono alla ricerca di una soluzione definitiva per il mondo mobile, che possa far convergere in una sola unità i benefici offerti dai dischi meccanici e da quelli basati su chip NAND Flash, chiamati SSD (Solid State Drive). I vantaggi offerti dalle unità con piatti rotanti sono pochi ma assolutamente convincenti: prezzi bassi e capienze molto elevate, quanto basta per vederli integrati in un'altissima percentuale di notebook.
Passando ai Solid State Drive si entra in un mondo completamente differente, poiché lo spazio di archiviazione viene garantito da chip memoria NAND Flash: prestazioni veramente molto elevate, nessuna parte in movimento a vantaggio dell'affidabilità anche in caso di urti, tempi di accesso ai dati ridottissimi. Quello che impedisce agli SSD di sostituire per sempre gli hard disk meccanici è ovviamente il costo per GB, e non è un caso se troviamo Solid State Drive solo in notebook di fascia alta, dotati comunque di una capienza complessiva che è una frazione di quella garantita da un hard disk tradizionale che costa molto meno.
Negli anni non sono mancati gli esempi di ibridazione fra i due mondi, con unità in grado di affiancare ai piatti rotanti anche un quantitativo ridotto di NAND Flash; il mercato non ha premiato questa scelta per una lunga serie di motivi, che andremo ora ad elencare per sommi capi. Il primo è che queste unità costavano di più, senza al contempo offrire certezze assolute in termini prestazionali. Con i dischi ibridi il sistema operativo duplica alcuni dei file più utilizzati nella componente SSD (tra l'altro molto limitiata, da 8GB a 32GB massimo), al fine di velocizzare le operazioni di avvio PC e molto altro: conseguenza di ciò è che l'utente non ha il controllo di cosa effettivamente ci sia nella sezione SSD, anche perché le unità ibride sono viste come un'unica partizione da parte dei sistemi operativi.
Morale: chi vuole andare forte prende un SSD e mette una croce sopra alla possibilità di archiviare molti dati su disco, mentre chi invece ha come priorità lo spazio su disco o sborsa una cifra pari a quella del portatile per un SSD da 1TB, oppure va avanti a lavorare con il proprio hard disk meccanico, aspettando tempi in cui qualcosa cambi. Quel momento potrebbe essere arrivato, o almeno l'inizio di un nuovo, interessante filone nel settore storage.
Western Digital infatti propone una soluzione brillante al problema con la presentazione di WD Dual Drive Black2, in grado di offrire una sezione SSD da 120GB e una HDD da 1TB. Pensato per essere utilizzato all'interno dei notebook, che nella quasi totalità dei casi hanno un solo slot da 2,5 pollici disponibile per l'unità di archiviazione, WD Dual Drive Black2 promette prestazioni e capienza, senza dover scegliere fra una le due.
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WD Dual Drive Black 2, SSD 120GB e HDD 1TB insieme
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