Internet Explorer 11 e Windows 8.1 sfruttano la GPU per gestire i JPG

Written By Unknown on Selasa, 17 September 2013 | 19.04

In un lungo e interessante post Microsoft descrive le modalità con le quali Internet Explorer 11 e Windows 8.1 riescono a gestire in modo più rapido e efficiente sotto il profilo energetico le immagini in formato JPG. I risultati promessi sono di tutto rispetto: per Microsoft il nuovo aggiornamento del sistema operativo e il conseguente update del browser porterà a una velocità di caricamento delle immagini JPG superiore del 45% con una riduzione della memoria utilizzata di circa il 40%.

Per ottenere questo risultato Microsoft ha previsto un miglior utilizzo della GPU presente sui dispositivi che permette di sgravare la CPU di parte del carico e di parallelizzare una componente del processo sfruttando le risorse video. Microsoft per supportare l'importanza di questa novità parte da due dati importanti: ad oggi il 61% dei dati scaricati dal web è costituito da immagini e di queste il 45% sono in formato JPG.

Per spiegare come Internet Explorer 11 e l'utilizzo della GPU offra interessanti vantaggi della fase di deconding di un'immagine JPG è necessario un accenno al processo inverso, cioè a come tale immagine viene creata a partire dal contenuto bitmap.

La prima fase della codifica JPG prevede la conversione dell'immagine bitmap dallo spazio colore RGB a quello YCbCr. Nello spazio RGB l'immagine viene scomposta utilizzando le tre componenti colore rosso, verde e blu, mentre quello YCbCr prevede un canale Y dedicato alla luminanza, e due canali dedicati alle differenze rispetto al blu (Cb) e al rosso (Cr). Questa fase è assai interessante e le due immagini seguenti lo mettono in chiara evidenza.

Nello spazio colore RGB tutte le componenti rosso, verdi e blu hanno un elevato numero di particolari che viene percepito dall'occhio umano. La medesima immagine nello spazio colore YCbCr colpisce per un dettaglio: per l'occhio umano la componente Y (luminanza) è quella che offre il maggior numero di informazioni, mentre le due componenti colore Cb e Cr hanno un impatto inferiore.

Il processo di codifica ora prevede l'applicazione della compressione nota come Chroma Subsampling. Infatti, partendo dal presupposto che l'occhio umano è assai più sensibile al canale Y i due canali Cb e Cr possono essere compressi applicando un processo di compressione che prevede un downscale orizzontale pari a 2 (subsampling 4:2:2), o un processo che prevede il ricampionamento anche sull'asse verticale (4:2:0).

Questa operazione di compressione comporta notevole risparmio in termini di memoria utilizzata e Microsoft nel proprio post indica che un'immagine JPG convertita nello spazio colore YCbCr e sottoposta a subsampling 4:2:0 utilizza il 62,5% in meno di memoria rispetto alla bitmap RGB originale. Il processo di decodifica termina con l'applicazione della trasformata discreta del coseno (DCT) e con l'utilizzo dell'algoritmo di codifica di Huffman.

Quanto appena descritto viene realizzato in modo molto semplice per l'utente dai più diffusi software di editing per immagini nel momento in cui si selezionano l'opzione "salva immagine per il web" e il formato JPG.

A grandi linee abbiamo descritto le fasi che permettono di ottenere un file JPG più leggero da trasferire e da gestire. Abbiamo quindi i presupposti per capire come avvenga il processo inverso e quali novità vengano introdotte da Internet Explorer 11 con l'utilizzo della GPU.

Il processo tipicamente applicato da Internet Explorer nelle versioni precedenti prevede l'applicazione dell'algoritmo mostrato in figura che ripercorre a ritroso tutte le fasi descritte precedentemente.

Rispetto a questo schema Internet Explorer 11 è in grado di effettuare le ultime due operazioni sfruttando le risorse della GPU nel momento in cui l'immagine viene visualizzata. La CPU viene quindi sgravata dalle operazioni di upsampling e di conversione nello spazio colore RGB ottenendo così il duplice vantaggio di ridurre il tempo di occupazione della CPU e più in generale del processo relativo alla visualizzazione di un'immagine.

Per beneficiare di queste novità rimane ovviamente il requisito che le immagini JPG utilizzino lo spazio colore YCbCr e vengano sottoposte a una compressione 4:2:2 o 4:2:0, circostanza abbastanza comune attualmente sul web. Microsoft indica un risparmio in termini di tempo necessario alla visualizzazione fino al 30% inferiore e in termini assoluti si parla di poche decine di millisecondi, ma questo valore varia da immagine a immagine.

Per essere veramente compreso il vantaggio offerto da IE11 e Windows 8.1 va però visto in senso più generale e non relativo alla singola immagine JPG processata. Va infatti considerato che i contenuti web sono sempre più arricchiti di immagini, tanto che le parti di testo in molte situazioni occupano porzioni minime del display.

Ma oltre a questo aspetto ormai più che evidente la nuova modalità di gestione dei JPG da parte di Microsoft permette una miglior gestione delle risorse che si traduce in svariati vantaggi: minor memoria occupata, minor tempo di occupazione della CPU, ottimizzazione dell'utilizzo della GPU. Queste singole ottimizzazioni hanno poi ricadute dirette sul consumo energetico inferiore.

Microsoft rilascerà Windows 8.1 il prossimo 18 ottobre e attualmente il nuovo sistema operativo è in fase RTM. Attendiamo il rilascio ufficiale per conoscere quanto in pratica queste novità avranno impatto sull'utilizzo pratico del browser da parte dell'utente.


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